6 Aprile 2018

IN ANTEPRIMA PER VOI, DAL MIO PROSSIMO LIBRO

Ho bisogno del vostro aiuto. E ve lo chiedo con l’umiltà di chi sa che si è infilato in qualcosa che forse è più grande di sé. A poche settimane dall’avvio stampa del mio nuovo libro “Buone Maniere” vi chiedo qual è la domanda alla quale vorreste trovare risposta in queste pagine?
111 commenti

L’idea ce l’avevo in testa da un po’, ma è stata la collaborazione fissa con Radio Monte Carlo a far decollare il progetto di scrivere un libro sulle buone maniere. Ora che siamo quasi alla fine, rileggendolo, mi sono chiesta cosa ne avreste pensato voi. E dopo averci girato intorno un paio d’ore, ho deciso di chiedervelo direttamente – esponendo il mio dubbio. Qual è la domanda alla quale una mia lettrice vorrebbe trovare la risposta in un libro che parla di educazione e buone maniere? Sareste così gentili da scrivermi? Non potrò rispondere qui a tutti (non adesso, almeno, che sono in chiusura con il volume) ma prometto che includerò la risposta nel testo. E, se me ne darete il permesso, includerò il vostro nome nei miei ringraziamenti finali.
Intanto, in anteprima, vi lascio qui sotto il primo pezzo del capitolo 1.
Fatemi sapere cosa ne pensate! Ah, dimenticavo: il titolo. “Buone Maniere, la guida allo stile contemporaneo, per chi vuole distinguersi in ogni occasione”.

PS_ l’uscita è prevista la prima settimana di giugno, vi daremo in radio tutti i dettagli. Potete ascoltarmi ogni venerdì dalle 11.05 alle 11.35 con Rosaria Renna e Max Venegoni.

PS2_la foto di me in questo post è di qualche anno fa (la copertina del mio libro Fashion Food) ed è opera di Bart Van Leuven.

Ogni commento sarà il benvenuto. Grazie di cuore.
Buona lettura.

 

EDUCAZIONE, ELEGANZA O STILE?
Educati ed eleganti: si nasce o si diventa? Probabilmente sia l’uno che l’altro, perché nascere in una famiglia che dà importanza a questi due aspetti, come fondamentali per l’essere umano che vuole vivere in società, aiuta. Ma posso dire – per esperienza – che eleganti ed educati si diventa. Nessuno nasce educato, nel senso finito della parola, ma tutti possiamo conquistare un certo savoir vivre con il tempo, insieme a una certa dose di senso dell’umorismo, che consente di non trasformare la buona educazione in una rigida etichetta da affibbiarsi senza avere mai vie di uscita. Essere educati significa conoscere le regole del comportamento in società e rispettarle. Non come un manuale da seguire alla lettera, ma come un linguaggio del corpo e dei gesti, degli sguardi e delle parole, delle reazioni al comportamento degli altri (la cosa più difficile, secondo me, oggi). È spesso un lavoro lungo, affidato in principio ai genitori e alla famiglia, poi alle scelte singole. Aiutato indubbio dalle frequentazioni, dai viaggi, dalla lettura e – soprattutto – dal desiderio di arrivare in fondo e dalla pratica costante delle buone maniere.

Durante il periodo in cui ho vissuto a Parigi, mentre studiavo a Le Cordon Bleu, ho avuto modo di familiarizzare con quella che Yves Saint Laurent ha definito la base della vera eleganza, femminile o maschile. “Sans élégance de coeur, il n’y a pas d’élégance” (senza eleganza del cuore, non c’è alcuna eleganza).

Honoré de Balzac diceva invece che “ricchi si diventa, eleganti si nasce”. Non sono, personalmente, d’accordo. Eleganti si diventa se lo si vuole, seguendo la strada della gentilezza, della semplicità, della ricerca del bello nelle piccole cose e nei dettagli. Questo vale per la scelta di un abito quanto per le parole che usiamo frequentemente, per la macchina che guidiamo, per i nostri gesti. Eleganti si diventa, a prescindere dall’abito che indossiamo.

Adoro la moda, ma proprio per questo so perfettamente che la vera eleganza è quanto di più distante ci possa essere dal concetto stesso di moda. L’eleganza non passa, come affermava Coco Chanel. Mentre la moda, per sua vocazione, cambia continuamente. L’eleganza è innata, a volte, ma può essere coltivata quanto il desiderio di essere ben educati.

Avere classe, invece, è qualcosa di differente. La classe è davvero innata: indefinibile, non ha a che vedere con la ricchezza né con i titoli di studio, o nobiliari. Non è educazione, cultura, né intelligenza o bellezza. È un’aura ineffabile che alcune donne, e alcuni uomini, hanno attorno a sé. Impalpabile ma percepibile. È il modo in cui camminate, porgete la mano, voltate il collo o portate la forchetta alla bocca. È un singolo gesto che fa la differenza. Chi ha classe non ha bisogno di seguire la moda, perché sarà spesso elegante anche con addosso una maglietta e un paio di pantaloni semplici. Spesso avere classe significa sentirsi a proprio agio in qualunque situazione, ma anche saper uscire con destrezza da conversazioni inopportune. Mettere a tacere con uno sguardo. Incutere timore, nel senso benevolo della parola, ed essere visti come creature diverse. Avere classe non è qualcosa che si impara facilmente. Ma ci si può arrivare.
Con educazione, eleganza e classe al proprio fianco chiunque è in grado di emanare quel magnetico carisma che trasforma una persona in un incontro difficilmente dimenticabile.

 

 

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111 commenti

Valerio Maussier |

Gentilissima Csaba,
In famiglia la ammiriamo e seguiamo da anni. Non so se questo sia il luogo per farle la seguente domanda. Abbiamo un servizio di posate molto completo
della WMF tedesca che include un curioso cucchiaio di dimensione lievemente inferiore ad un cucchiaio da tavola, con una concavita’ minore (ovvero un po’ piu’ piatto), e con una piccola rientranza sul bordo sinistro . Il servizio lo identifica con il nome di gourmetloffel (cucchiaio da golosita?) ed in varie foto lo apparecchia in alto come un cucchiaio da dolce. Guardando sul web risulterebbe essere un cucchiaio per creme o dolci o addirittura, essere stato inventato da uno chef , una trentina di anni fa per risolvere il problema della …..scarpetta in presenza di un intingolo particolarmente invitante che non si voglia rimandare indietro. Se non l’ho scandalizzata con quest’ultima scoperta nel web, chiedo cortesemente a lei lumi per identificare l’uso di questa posata

Stefania Pellecchia |

La classe è innata, sono d’accordo! La conferma di questo concetto arriva nel momento in cui le persone si complimentano per la classe che vedono in te e tu neanche ti sei resa conto di averla perché per te è “normale” comportarsi, muoversi, parlare, reagire, camminare in quel modo….

katia |

Buonasera Csaba, m’intrufolo da queste parti perché in effetti una domanda da porle ce l’ho….È da qualche tempo che mi capita di vedere la sua rubrica su Alice, così ho cercato su Internet quale fosse la sua storia…ed eccomi arrivata qua…la domanda è: una persona con la sua esperienza in cucina e “nelle buone maniere”, che non rinuncia ad usare termini francesi e sofisticati, come è possibile che tutte le volte che decanta una mise en place e ne illustra i dettagli lei, prende SISTEMATICAMENTE i bicchieri “dall’alto” con le mani sempre dove sucessivamente si appogeranno le labbra? Possibile che non sappia che è doveroso prenderli dallo stelo o comunque dal fondo??? E anche la mise en place della tavola, perché non posiziona mai gli oggetti a filo del tavolo?
La ringrazio per l’attenzione e spero in una sua risposta, grazie, Katia

Noemi |

https://www.alice.tv/video/il-mondo-di-csaba/come-apparecchiare-una-tavola-informale-bianca-e-nera
Non vedo a cosa vuol far riferimento, le posso postare ulteriori link, oltre a quello sopra, che smontano completamente la critica mossa sulla “presa” dei bicchieri… Se anche si trattasse di una svista imperdonabile ma occasionale quella da lei visionata, sarebbe il caso di eliminare il “SISTEMATICAMENTE”. Credo che il grande Yves Saint Laurent avesse ragione: “Sans élégance de coeur, il n’y a pas d’élégance” e credo sia più corretto essere certi di quel che si dice o si rischia di risultare davvero poco gentili ma soprattutto fuori luogo.

Alessandra Merello |

Gentilissima Csaba, buongiorno. Sono in ritardo ma ho una domanda: c’è nel libro qualche regola di comportamento da adottare nei rapporti tra genitori? So che è un argomento che non coinvolge tutti, vuoi per età vuoi per esperienze di vita ( io non amo i ‘circoli ‘ delle mamme depositarie dell’unica conoscenza) ma a volte anche i rapporti ‘scolastici’ creano qualche difficoltà. E qualche suggerimento circa i comportamenti tra adulti ( genitori non giovani) e i compagni dei figli? Non sono giovane ne giovanile e a volte ho difficoltà nel rapportarmi con i compagni sedicenni dei miei ragazzii. Grazie. Spero di leggere presto anche questo nuovo libro. A presto.

Federica |

Cara Csaba, come comportarsi con le mance in hotel o al ristorante, in Italia e all’estero? Può essere imbarazzante se non si sa bene come regolarsi.
Inoltre, mi piacerebbe sapere come preparare la tavola quando se ne ha una di molto lunga e si é in pochi commensali. Qual é la tovaglia giusta?! Certo, le tovagliette individuali aiutano ma non sempre sono adatte alla tipologia di cena.
Grazie, non vedo l’ora di leggerti nel nuovo libro!

Giorgia |

Buongiorno
Sono stata invitata ad una mostra evento di due amiche fotografe.
E’buona norma portare un presente?
Far recapitare prima un mazzo di fiori?
Grazie,
Giorgia

Filippo Salvo |

Classe…eleganza.. educazione. ..doti assai rare oggigiorno. E le nuove generazioni? Quelle mi terrorizzano veramente! !!La domanda per la quale mi aspetto di avere risposta da questo libro é…: riuscirò a comportarmi nella giusta maniera (sentendomi allo stesso tempo a mio agio) in qualsiasi tipo di situazione? ?? …o troverò la strada per arrivarci? Complimenti per la nuova OPERA …e per l’attualità degli argomenti trattati.

Maria Rosaria |

Cara Csaba so di essere in ritardo ma vorrei anch’io dirti cosa vorrei trovare tra le pagine del tuo meraviglioso libro. Ti ho scritto altre volte e spero che tu sia riuscita a leggermi, conoscerai così quanto io apprezzi te e il tuo lavoro, i tuoi indispensabili consigli…il tuo buon gusto e i tuoi
principi…
Mi piacerebbe saperne di più sui : segnaposto a tavola…quando,come,perché …a me piacciono molto perché sia nei modi che nei tempi è più agevole mettersi a tavola…ma se si sbaglia a mettere accanto gli ospiti? …può tutto questo influire sulla buona riuscita dell’evento? E a proposito di questo : ci sarebbe una lista precisa di elementi di cui si deve assolutamente tenere conto per avere un ottimo risultato? Per esempio: musica, luogo, tovaglia…oltre che naturalmente persone , menù. ..insomma esiste una regola o qualcosa di simile , che ci assicuri la buonissima riuscita del tutto?…o buona…almeno…oltre ad un generoso e sentito impegno ovviamente. ..io sono sempre sostenitrice accanita di Brillat-Savarin…
Inoltre vorrei trovare cortesemente dei consigli su come ricevere e far sentire a proprio agio ospiti stranieri. È capitato che i miei figli abbiano portano a casa spesso amici libanesi o portoghesi , mi piacerebbe per esempio avere consigli sulla scelta del menù. ..è più corretto attenersi alle nostre abitudini o si può omaggiarli cimentandosi con qualcosa che non ci appartiene ma che potrebbe loro far piacere? Anche per questo ci sarebbe un manuale da seguire? In un momento come il nostro di fusioni e di scambi culturali vorrei essere certa di muovermi nella giusta direzione…tenendo conto della sensibilità di tutti…grazie Csaba! Grazie per tutto…aspetterò con ansia il tuo nuovo libro: a casa mia ha già il suo posto …accanto a Donna Letizia e …il tovagliolo va a sinistra… Grazie ancora …dal Salento col cuore Maria Rosaria

mari carmela |

i libri su questo argomento non sono mai abbastanza , purtroppo oggi più che mai impera la cattiva educazione, sicuramte quando sarà pubblicato lo acquisterò . in bocca al lupo auguri

Nicoletta |

Gentile Csaba, visto che il suo nuovo libro uscirà in estate, come comportarsi con educazione, eleganza e stile, in spiaggia, sotto l’ombrellone?

Maria eterna |

Educazione poche persone conoscono il significato di questa parola.. Purtroppo si sta troppo sui telefoni, sopratutto a tavola, quando ero piccola ricordo che il mio papà voleva che stessimo sedute a tavola tutti insieme per pranzo e cena, dovevamo dire quello che era successo parlare di noi della scuola e di cose che erano accadute tempo indietro, in quei momenti ci annoiavamo un po io e mia sorella ma ora li rimpiango tutti, mi mancano tantissimo. Per questo cerchiamo di abituare i nostri figli a comunicare di più purtroppo stanno sempre sui telefonini.

Letizia |

Cara Csaba, la domanda alla quale vorrei trovare una risposta nel tuo libro è: quali sono le buone maniere e le regole di buona educazione alle quali attenersi durante un pranzo di lavoro? Partecipo spesso a pranzi di lavoro soprattutto con colleghi uomini, e, tra commensali che parlano a bocca piena perché vanno di fretta, telefoni che squillano in continuazione “perché è lavoro” o agende poggiate sul tavolo tra le posate, mi sento spesso a disagio. Sarebbe interessante avere un galateo anche per le colazioni di lavoro! Grazie mille.

loredana |

scusa mi sono accorta di un’ errore di battitura “a me piacerebbe”

loredana |

Carissima Csaba, aspettero’ con gioia questo nuovo libro. A me piacere tu inserissi un trafiletto su come comportarci quando andiamo per esempio a prendere un “caffe'” con una persona da poco conosciuta. Al momento del conto c’è sempre un po’ d’ imbarazzo ed alla fine io.. mi ritrovo sempre ad essere quella che paga! e non lo trovo corretto! si puo’ dire “ogn’uno paga il suo” senza sembrare taccagne? Ti mando un caro abbraccio, spero di vederti presto, lo chiedo da tempo.. una tua visita in Alto Adige! Lory

Silvia Bellini |

Ciao Csaba, ti seguo da qualche anno e leggo solo ora con piacere l’uscita di questo nuovo libro . Le buone maniere, visto che tu ne sei il migliore esempio, sono uno dei motivi che mi ha spinto a seguire il tuo lavoro, insieme al piacere di cucinare cose buone e sane. È vero signori si nasce, ma per il resto credo che tutto si possa imparare. Sono certa che troverai tutte risposte alle domande che ti verranno poste. Non vedo l’ora di immergermi nella lettura di questo nuovo libro. Buon lavoro. Silvia

Laura |

Grazie Csaba, per questa iniziativa. Senza generalizzare, in questi tempi barbari di mignolini alzati, teste nel piatto, e persone che rispondono ad un buongiorno con l’occhiata truce che veicola un chiarissimo “fatti i ca…i tuoi”, Lei presta un servizio pubblico. Qualsiasi potenziale piccola sbavatura, di cui dubito, sarà veniale!

Isabella brancaccio |

Gentile Csaba questo libro lo aspettavo da tempo , leggo sempre il suo blog e quando è in trasmissione sono felice di seguirla . La mia domanda è la seguente:in caso di un invito a pranzo o a cena da amici o parenti so che è cattiva educazione presentarsi in anticipo anzi sarebbe opportuno bussare alla porta 5 /10 minuti dopo l’orario stabilito me l’ho conferma ? un grande in bocca al lupo per questa sua nuova creazione che acquisterò senz’altro

Eva |

Carissima Csaba, che questo libro sia il benvenuto, in questo passaggio storico dove sembra che l’educazione sia passata di moda!
Io sono sempre afflitta da un dilemma quando purtroppo c’è un evento luttuoso: per natura mi ritengo riservata e discreta, e ciò che proprio non sopporto è l’invadenza, in particolare in momenti come questo.
Ma si può essere fraintesi e passare per persone fredde e scarsamente affettuose o interessate ed egoiste. Ecco vorrei sapere come comportarmi in questi frangenti con le persone “vicine ma non troppo” (intendo parenti e amici cari esclusi)
Grazie di cuore, a presto

Mariarosaria |

Buongiorno gentilissima Csaba,
grazie di cuore per renderci partecipi del suo nuovo libro che non vedo l’ora di leggere perché adoro i suoi libri, sempre bellissimi e utili.
È stato piacevolissimo leggere la sua anteprima.
Mi piacerebbe sapere come comportarsi quando si è a tavola con gli ospiti e squilla il telefono, meglio rispondere o lasciare che continui a squillare?
Grazie infinite e buon lavoro.
Un caro saluto carico di stima e affetto.

Claudia |

Buonasera
Non La conosco da molto; mi ha colpito la Sua personalità vedendoLa recentemente a “cuochi e fiamme” e da lì ho iniziato a seguire il Suo profilo istagram incuriosita anche da questo nome cosi insolito di cui non conosco le origini nè l’eventuale significato.
Stasera cercando su google il Suo sito per leggere una ricetta ho scoperto la scrittrice. Ho tovato piacevolissima la lettura dell’anteprima del suo prossimo libro che ho già inserito nella lista dei miei prossimi acquisti. Non ho particolari suggerimenti da dare e mi sarebbe difficile farlo ma mi piacerebbe conoscere il Suo pensiero sul concetto di bon ton “intellettuale”ovvero il saper dominare gli eccessi del proprio ego.
Mi piace sempre cercare di migliorare imparamdo dai miei errori e soprattutto odio interfacciarmi col mondo in maniera sguaiata. Non per questo ho una personalità low profile e riconosco una mia vena narcisistica,in quanto “selfie sostenitrice”, ma al contempo autoironica.
Complimenti a 360 gradi!!!

Carmen |

Gentile Csaba buongiorno,
leggo con piacere del nuovo progetto in atto e confesso di esserne particolarmente incuriosita.
Ho collezionato diverse pubblicazioni sull’argomento e devo confessare che mi è bastata la breve introduzione di questo post per riconoscere l’originalità e l’elegante leggerezza che contraddistingue la sua ‘penna’ .
Nell’ attesa di godermi il libro nella sua interezza, vorrei portare alla sua attenzione una “situazione tipo” di cui raramente si parla: Essere scelti come testimone o madrina di un Sacramento, onere ed onore allo stesso tempo. Mi piacerebbe conoscere la sua opinione sul modo di vivere una tale straordinaria esperienza con la massima eleganza ed il corretto coinvolgimento. Dall’abbigliamento alla scelta del regalo, fino al comportamento da assumere… che possa dimostrare sincera partecipazione e allo stesso tempo non rischiare di apparire troppo invadente.
Spero di poter leggere sui consigli in merito.
Buon lavoro e Grazie.

Milena1981 |

Buongiorno, Csaba: oggi un timido sole mi tiene compagnia mentre scrivo queste righe.
Desidero esprimerti la mia ammirazione per la vitalità e il coraggio delle tue scelte lavorative: immagino che metterti in gioco sia un impegno, forse soprattutto dal punto di vista psicologico (la fatidica domanda: “sarò all’altezza delle aspettative?”).
Rispondo quindi alla tua – umile – domanda (a proposito, non trovi che l’umiltà sia bellissima, fin dal nome?): hai presente il LBD o tubino nero, che cambia in alcuni dettagli, per adeguarsi all’evoluzione del costume, ma non tradisce la propria natura – semplice ed essenziale – risultando così autentico e atemporale? Ecco, nel libro mi piacerebbe trovare qualche riflessione/suggerimento affinché le buone maniere esprimano l’essenza della persona e non una maschera rigida.
Altra curiosità, condivisa da alcune donne del forum: coniugare eleganza e praticità in casa, durante il giorno, per sbrigare le faccende della quotidianità con garbo (altra parola che trovo squisita, al pari di umiltà..).
Grazie e buon lavoro!

Simonetta |

Ciao Csaba, spero che il tuo libro di Buone Maniere spazi su un po’ tutta la quotidianità e non solo su quello che ruota attorno alla tavola.
In particolare mi auguro che ci sia un capitolo su:
1) rapporti in chat su WhatsApp: le chat sono terribili, tante volte vorrei fuggire, ma poi sembri quella snob o asociale.
2) festine di compleanno dei bambini: ormai a scuola hanno proibito qualsiasi dolce fatto in casa in nome di una regola salutista (niente dolci). Poi però per festeggiare i bambini si fa di peggio, perché ci sono mesi con compleanni ogni settimana. Che si fa? Si fa comunque il regalo anche se non si partecipa? Tutte lo fanno, io no. Mio figlio inizia a scegliersi i suoi amici, trovo giusto che partecipi a quelle che interessano per un rapporto di amicizia.
3) ci sono amici che hanno l’abitudine di condizionare tutti per le loro esigenze sempre e comunque:
i ritardatari cronici (si inizia a cenare o si aspetta un po’?); quelli che bisogna assolutamente mangiare alle 7 perché la bambina di 5 anni ha fame alle 7 e tutte e 20 le persone adulte devono andare alle 7; quelli che quando tutti prendono la pizza (perché si divide poi il conto in parti uguali) prendono il piatto più costoso così l’eccedenza la pagano gli altri, ecc.
Oltre alle buone maniere spero di trovare qualche consiglio su come gestire gli invadenti, i condizionatori, gli scrocconi, i riciclatori di regali sgraditi, ecc.
Spero di averti dato qualche spunto, ciao.

Martina Fabbian |

Non posso essere più felice del tuo nuovo lavoro e uscirà in estate quando ho più tempo da dedicare alla lettura. Volevo sapere come comportarsi nel caso un ospite sia allergico magari ai latticini e lo scopri proprio nel momento in cui servi le pietanze, devo correre subito in cucina e preparare qualcosa di veloce che possa mangiare?
Martina

Clara |

Vorrei sapere come comportarmi quando nascerà il mio primo bambino e per il suo battesimo. Cosa devo fare?? Un ricevimento e bomboniere e poi???? e poi mi porto avanti per sapere come devo compartarmi quando farà i sacramenti della cresima e della sua prima comunione. Grazie mille Csaba

Roberta |

Buongiorno Csaba,
Leggo con piacere queste righe di introduzione del suo prossimo libro e rimango sorpresa ed affascinata dall’esposizione con la quale tratta un argomento che in alcuni aspetti potrebbe essere interpretato come supponente e punto di vista di superiorita’. Purtroppo oggi, l’educazione e rispetto delle regole vengono interpretate come rigidita’, quasi per mettere in soggezione le persone con le quali condividi il tempo… Oppure un modo per mettere in difficolta’, quando invece e’ nella tua natura pensare ed agire in determinati modi. Come allora non risultare cosi? Come approcciarsi per risultare quella che sei senza indurre il prossimo ad avere soggezzione di te? Ringraziando, cordiali saluti

Elisabetta |

Gentilissima Csaba,
Ecco la mia domanda: come ci si può comportare nei confronti di un ospite maleducato o che fa domande imbarazzanti?
Attendo con impazienza il Suo libro.
Elisabetta

Irene |

Carissima Csaba,
mancava proprio un tuo libro sulle buone maniere.
Sono una giovane ragazza che si è affacciata nella società da una manciata di anni e che ti osserva con interesse, cercando di seguire e fare tesoro di tutti i tuoi consigli.
Vorrei chiedere la tua opinione riguardo a come sia più opportuno comportarsi in caso di un invito a cena dell’ultimo minuto o se arrivano ospiti inattesi in casa. Ma vorrei anche chiederti consiglio sul comportamento da tenere nel luogo di lavoro e cosa indossare e di quali argomenti trattare con persone importanti durante un’asta, ad esempio di antiquariato o una mostra d’arte. Visto che una delle mie grandi passioni riguardano proprio l’amore per il bello, per i dettagli, per l’antico.
Se riterrai opportuno pubblica pure le mie domande e il mio nome. Spero di indirizzare ed aiutare altre giovani donne come me, verso l’eleganza del cuore e non solo!
Grazie di cuore.
Con grande stima, simpatia, affetto.
Un grande abbraccio.
Irene

Maria Elena |

Cara Csaba, mi colpisce la tua nota sull’incutere timore, che oggi per molte e’ il vero lusso. Chiunque lavori in un ambito in cui la popolarità, l’apparire, sono tutto, visto che pochi veramente sono ormai in grado di riconoscere il merito, sa che le buone maniere sono scambiate per debolezza. E se mettere qualcuno al proprio posto e’ possibile tra estranei o nei rapporti paritari, non mi sembra possibile nei confronti dei superiori. Pensa se ti trovassi a dover gestire un superiore di tuo marito che lo tratta da stupido e allo stesso tempo approfitta delle sue competenze senza riconoscerle. Francamente, quando si vive in una condizione di continua instabilità, alla mercé di persone ignoranti ma potenti, l’unica salvezza sembra la fuga. Credo che sia importante decidere di voler portare certi valori di armonia e gentilezza con se’, anche se si finisce poi vittime del pregiudizio.

Simonetta Pettene |

Ciao Maria Elena, condivido tutto. Purtroppo però, se da certe persone puoi fuggire, da altre ti trovi continuamente costretta a continui confronti che a volte ti logorano

Maria Elena |

Cara Simonetta, grazie per il messaggio. Hai pienamente ragione. Credo che questo sia in realtà uno dei problemi più urgenti per le “signore” di oggi. Mi sembra che anche Csaba abbia fatto un’allusione a questo genere di situazioni in una delle conversazioni alla radio. Un caro saluto a te e a tutte le amiche del blog.

Valeria Lorenzi |

Cara Maria Elena , sono Valeria. Sono un’insegnante e mai come oggi mi trovo davanti a tanto Kaos educativo. Mi piace molto ciò che hai scritto e condivido la diffusa e odierna debolezza delle buone maniere.
Anche se credo che il ‘timore’ cui Csaba accennava volesse intendere proprio il non confondersi, l’autenticità che rende propri e diversi da ogni altro.
Credo che si acquisisca anche con il tempo, perché è con il tempo che capiamo meglio chi siamo. E’ per questo che siamo più sicuri di noi, definiamo meglio un nostro stile nel mondo, dalle abitudini alle relazioni che abbiamo.
Riuscendo forse a mantenerci più in equilibrio anche durante situazioni e periodi di instabilità.
A presto e buone cose!

Maria Elena |

Cara Valeria, grazie del messaggio. Certo e’ proprio vero che col tempo si acquisisce una propria stabilità interiore, un centro di gravità come diceva Battiato. Credo tuttavia che la mancanza di rispetto, non tanto e non solo l’ignoranza dell’educazione in se’ ma proprio la consapevole tracotanza esibita come segno di forza sia davvero una caratteristica un po’ barbara dei nostri tempi. Come diceva Simonetta questo porta a situazioni logoranti se non si ha il privilegio di poter scegliere di andarsene. Non so se questa riflessione trascende il campo delle buone maniere… Un caro saluto.

Valeria Lorenzi |

Su questo hai davvero ragione! Un abbraccio.

gisella |

ciao Csaba, seguo tutto il tuo ragionamento ma…. ma credo che la classe sia assoltamente innata! Perché come scrivi bene tu è un certo modo di camminare, una movenza della mano, una parola non detta. È un allure con cui si nasce. Cercarla a tutti i costi può voler dire essere “affettati” e la NON naturalezza è la cosa in assoluto meno di classe che io conosca….
Buona domenica!
p.s. non so come ho fatto a non leggere questo post prima…. 😉

Antonella DM |

Sempre delle idee molto chic,elegante in tutto.Non vedo l ‘ora che esca questo libro per poterlo leggere !

Luisa-mamilu |

Ciao Csaba e complimenti per questo nuovo libro. Ciò che percepisco dalla trasmissione radiofonica, che ogni tanto riesco ad ascoltare, è proprio il tuo umorismo e la tua ironia ;). Una domanda che vorrei porti e’ : come comportarsi con le persone lunatiche, ossia quelle che un giorno ti salutano e l’altro fanno finta di non vederti….io sono molto affabile e carina con tutti, lo sono diventata soprattutto grazie miei bambini, che in un certo senso hanno fatto diminuire la mia timidezza…ma questo cosa proprio mi fa arrabbiare. Grazie e non vedo l’ora di avere anche questo volume. Buona serata Luisa

Linda |

Gentile Csaba non vedo l’ora che esca il suo libro! In attesa Le chiedo se lo scatolone rinvenuto con qualche copia di country chic è terminato o posso sperare di poterlo acquistare? Grazie.

Elisa |

Cara Casaba, apprezzo molto il suo messaggio e mi fa da luce. Personalmente penso che educazione e buone maniere siano state abbandonate in nome di una spontaneità travisata. La libertà di “fare ciò che si vuole”, forse, viene mal interpretata e abbia tolto molto a delle buone e sincere relazioni sociali. Premettendo che la prima che abbia ancora molto da imparare sia io, mi chiedo però quale sia il limite alla tollerabilità di gesti maleducati. È possibile e, soprattutto, come sottolineare un gesto che ci mette a disagio o che ci sembra inappropriato? Può essere interpretato come maleducazione esprimere disapprovazione?

Simonetta |

Cara Csaba, recentemente mi e’ successo di presentarmi ad un appuntamento dalla manicure ad un orario sbagliato. Mortificata per l’ accaduto mi sono comunque offerta di pagarle il compenso previsto per il servizio che avevo richiesto. Naturalmente la mia offerta non e’ stata accettata e l’appuntamento rimandato tra qualche giorno. Vorrei presentarmi con un piccolo pensiero per ribadire le mie scuse. Pensavo ad una candela profumata, un piantina fiorita, una scatola di cioccolatini. Le sembra un buona idea? Cerco di attenermi ai suoi consigli che traggo dai suoi libri e trovo che il nuovo lavoro
sia una buonissima idea. Ho un lavoro a contatto con diversi tipi di persone e questo continuo confronto con grandi maleducati e saccenti tuttologi purtroppo mi rendo conto che mi ha un po’ inacidito e mi rifiuto di cadere in questo disagio che
fa male principalmente a me stessa. Grazie, la stimo molto. Un abbrraccio.

Lalla |

Ciao Simonetta, mi è successa una cosa simile a gennaio con il mio parrucchiere. Avevo chiamato per chiedere conferma dell’orario e mi è stato dato quello sbagliato di conseguenza mi sono presentata in ritardo, quindi non per colpa mia. Nonostante tutto la volta successiva mi sono presentata con una piantina ( delle Primule dentro una piccola cassettina in legno molto carina, in stile con il loro arredamento) ed è stata davvero molto apprezzata!! 😊

Antonella |

La fortuna di nascere in una famiglia che ha delle buone regole di vita. È questo il segreto. Io l’ho avuta questa fortuna. Comunque non vedo l’ora di leggere il tuo libro ciao!

Cristina |

Cara Casba e mi permetto “cara” perché ti ho conosciuta pochi giorni fa alla Rinascente per la presentazione del libro e mi sei entrata dentro con il tuo bellissimo messaggio di bellezza,per noi,per i nostri cari,per il prossimo,per la Terra .
Dunque io vorrei dirti che a me piacerebbe trovare nel tuo nuovo libro dei consigli per adolescenti,per i nostri figli,l’importanza di avere buone maniere nella società di oggi . Perché farà bene a loro e di conseguenza a tutti .
Grazie ! E grazie di cuore per le buone vibrazioni…
Cristina

Marina N |

Finalmente il libro che aspettavo ! Grazie Csaba! Le mie domande sono in parte le stesse delle altre amiche del blog. In particolare però vorrei sapere come reagire alla maleducazione altrui, all’ignoranza delle principali regole del galateo? A volte per lavoro o altre circostanze si viene in contatto con persone che come detto sopra non conoscono neanche le basi dell’educazione, si mettono in cattedra e ironizzano su chi tali regole conosce e cerca di applicare!

Isabella |

Complimenti Csaba, quando avevi accennato a questo tuo libro non ne ero particolarmente incuriosita…nei tuoi libri hai spesso citato le buone maniere e qualche consiglio…anche Csaba 5 season ne riporta in diversi punti…quindi pensavo ad una ripetizione (anche se ricordarle è sempre necessario!!) ma leggere la tua introduzione e le osservazioni delle amiche del blog mi è molto piaciuto e interessato…sono sicura che sarà un libro piacevole e molto utile.

Giada |

Cara Csaba, a me piacerebbe ricevere qualche dritta su come comportarsi nelle “occasioni importanti”: matrimoni, anniversari, compleanni, cene formali o volutamente informali, ecc.
Intendo a partire da come rispondere all’invito o estenderlo, fino all’abbigliamento consigliato o a come ringraziare la Padrona di casa per il giorno seguente una cena o se ci ha ospitato per un week end. Di solito mi regolo in base al buon senso, ma spesso mi assale qualche dubbio….
Grazie! Non vedo l’ora di leggere il tuo nuovo lavoro…..🙌

Michela |

Condivido ogni parola… Sono cresciuta in un ambiente familiare di donne con una classe ed eleganza cucita addosso (nonna, mamma, zia) che hanno saputo tramandarmi fin da piccola. L’eleganza non è solo saper apparire ma è una perla dell’anima un essere prima del divenire. Detto questo dalle prime righe lette del suo libro non posso che essere d’accordo se poi seguirà questo filo conduttore. Molto curiosa nel leggere il seguito.

Mariarosa ciapparelli |

Cara Csaba una bellissima iniziativa! Io ricordo spesso le parole di una grande donna quando diceva alla figlia: quando ti vesti alla fine guardati allo specchio e togli qualcosa prima di uscire …… quando si è giovani a volte è molto facile cadere nell’accesso……eleganza è davvero innata, non servono abiti costosi, anche una semplice gonnellina e una camicetta danni l’eleganza; purché tutto sia pulito. Il modo di parlare, e sopratutto lasciar parlare senza interrompere ……. ma tutte queste cose, come giustamente dici tu Csaba, si devono prima di tutto imparare in famiglia! Troppo spesso arrivano alla scuola bimbi davvero maleducati i cui genitori non hanno insegnato le parole più importanti: Grazie, prego, scusa! Buon lavoro cara Csaba non vedo l’ora di leggerti!

Laura |

Attenderò… attenderò con impazienza la prima settimana di giugno. Ti auguro grandi soddisfazioni per questo tuo nuovo lavoro.
Laura

Beatrice Dalle Molle |

Buongiorno Csaba, lei é un esempio di eleganza, raffinatezza, buone maniere. Mi piacerebbe sapere come far coesistere tutte queste peculiarità con la frenesia e il caos della vita quotidiana. Sono una donna di trent’anni con un marito, due figli sotto i 5 anni ed un’attività in proprio, sicché a volte, forse troppo spesso, il bisogno di far tutto fa andare in secondo piano le caratteristiche di cui sopra, seppur per me estremamente importanti. Le sarei grata di qualche trucchetto. A presto, Beatrice

Katia M. |

La mia domanda è: Si può regalare un libro sulle buone maniere ad una persona male educata o è poco elegante? Eppure sarebbero proprio queste persone ad averne bisogno ma non sapendolo non si interesserebbero mai all’acquisto da sole…

Simonetta |

Ho pensato proprio che comprerei il libro di Csaba per alcune persone che conosco, anche se in effetti mi sono posta la stessa domanda.

Silvia Ferrero |

Cara Csaba, come sempre deve fare i complimenti, sia per l’idea che per la forma di esporla. È un piacere ritrovarmi sempre nelle tue parole e nei tuoi interessi. Concordo con la frase per la quale l’eleganza nasce dal cuore, ma altrettanto con te quando dici che eleganti non si nasce… la curiosità penso sia la chiave di tutto, perché è quella che ci permette di riconoscere e seguire gli istinti ed i sentimenti più profondi che si celano in noi… questo vorrei trovare nel tuo libro (e sono sicura lo troverò): non un “manuale” ma una fonte d’ispirazione per crescere e reinterpretarsi .. con affetto e stima
Silvia

Silvia |

Felice per questo tuo nuovo progetto, attuale più che mai, servirebbe in ogni famiglia. Non mi dilungheró troppo, sei sicuramente impegnata e non so se è molto pertinente ,ma la mia domanda è – come essere eleganti, aggraziate in casa, la mattina al risveglio, la sera prima di coricarsi, quali rituali seguire, come essere piacevoli e iniziare la giornata nel migliore dei modi, ecco, diciamo che in generale mi interessano le buone maniere e l’ eleganza in casa, perché spesso spendiamo il meglio di noi per la società, scordando un poco di piacere anzitutto a noi stesse.

Silvia |

Vedo tante amiche “Silvia” 😅, giusto per identificarmi e identificare il mio commento qui sopra ci siamo conosciute alla Molinella a Bovolenta a Novembre, scrivo qui da un bel po’ e sempre con affetto ti seguo.
Attendo il nuovo libro con entusiasmo!
Silvia G.

Silvia |

Gentile signora csaba vorrei sottoporle questo quesito : non crede che sicuramente possiamo scegliere come apparire, possiamo imparare a muoverci con garbo leggere un buon manuale del galateo, tutto si può imparare ma prima o poi si esce allo scoperto per quello che si è veramente come i recenti fatti dimostrano ad esempio tra la principessa Letizia ortiz e la regina di Spagna ? Grazie se vorrà risponedermi . Non vedo l’ora di poter leggere questo suo ultimo lavoro .
Silvia celi

Silvia celi |

Gentile signora csaba vorrei sottoporle questo quesito : non crede che sicuramente possiamo scegliere come apparire, possiamo imparare a muoverci con garbo leggere un buon manuale del galateo, tutto si può imparare ma prima o poi si esce allo scoperto per quello che si è veramente come i recenti fatti dimostrano ad esempio tra la principessa Letizia ortiz e la regina di Spagna ? Grazie se vorrà risponedermi . Non vedo l’ora di poter leggere questo suo ultimo lavoro .
Silvia celi

Giovanna |

Cara Csaba,
Mi colpisce come in poche parole hai descritto l’eleganza nella sua essenza. La domanda a cui vorrei trovare risposta è questa: come fare perché l’eleganza divenga una parte “naturale” e spontanea di noi? Come interiorizzare quei gesti e modo di essere che sono segno di eleganza qualunque cosa indossi e in qualunque modo agisci?
Attendo con curiosità di leggerti, tra le cose che più mi hanno colpito di te c’è proprio la tua naturale eleganza!

Paola |

Buonasera Csaba! Sono molto contenta e attendo molto volentieri la pubblicazione del suo nuovo libro, che sicuramente leggero’ in un pomeriggio! Sono sempre stata attenta ai piccoli dettagli, che profumano di freschezza, di primavera, di bel tempo. Poi alcuni fatti mi hanno catapultata in una realtà un po’ diversa, un po’ difficile; un lavoro a contatto col pubblico assieme a mio figlio, a gestire una bella (e buona) tramezzineria. Mio figlio desidera che indossiamo una divisa, che seppur nella sua semplicità non mi fa sentire elegante e questo è diventato uno stato d’animo. Quindi spesso mi ritrovo vestita in divisa dalla mattina alla sera. Allora la mia domanda è: come fare a volersi bene anche in questa situazione? Ti ringrazio ancora perché leggendo i tuoi libri e ascoltandoti mi fai sentire bene.

Mietta |

Cara Csaba, l‘idea di pubblicare questo libro e‘ ottima. Penso che tu sia la persona idonea per svecchiare certe ingessate abitudini passate in favore di un comportamento sempre educato ed elegante ma che tenga conto di cio‘ che ha implicato la tecnologia o la rapidita‘ odierna. Certi rituali non siamo piu‘ in grado di soddisfarli. I tuoi libri precedenti ci hanno abituato ad un gusto pensato, misurato e che parla al cuore con tutta la tua „riflessiva spontaneita‘“. Mi piacerebbe trovare al fondo del libro degli esempi d‘invito per le varie occasioni. Non vedo l‘ora di acquistare il tuo nuovo libro che si aggiungera‘ ai precedenti che non mi hanno mai deluso. Spero di reincontrarti. Con simpatia,

Maria Luisa Mottola |

Buon pomeriggio gentile Csaba, secondo me questo libro sarà un altro dei tuoi capolavori! Ti stimo tantissimo e credo che oggi giorno serva proprio um manuale sulle buone maniere ed educazione, gesti semplici come dire un grazie, tendere la mano, far sedere una persona al tuo posto siano la normalità ma a volte non e’ proprio così! Il tuo stile, la classe, l’eleganza sono solo alcuni aggettivi che ti contraddistinguono! A me piacerebbe sapere come intrattenere gli ospiti e come metterli a proprio agio prima di un pranzo o una cena ! Un abbraccio caloroso e buon lavoro ! Un saluto anche a tutte le lettrici !

Etta |

Ne ho giusto qualcuna…

Trovo spesso che in Inghilterra credano tutti di conoscere la nostra cultura e spesso mi trovo messa all’angolo con esclamazioni come: dillo anche tu a Tizio che in Italia mangiate pasta al pomodoro ogni giorno e cappucino durante i pasti! Nel sud sono tutti immigrati africani non è vero?! Ed io rispondo sempre di no, creando disappunto.. Vorrei sapere come affrontare queste situazioni.

Inoltre, trovo che la gente spesso si rifiuti di accettare che possa esserci gente sobria, che beve acqua e anche dicendo di no gentilmente, forzano a ordinare o farsi offrire alcolici. Come affrontare il rifiuto di un rifiuto? In Inghilterra succede per molti aspetti, non capiscono l’importanza di volersi prendere cura di se stessi e insistono a portarti al Mcdonald senza considerare che qualcuno non apprezzi.

Un altro esempio è quello di trovarsi in casa altrui e chi ospita si aspetta che non usi il bagno per pulirsi in quanto qui è naturale svegliarsi, svestirsi e andar via. Ormai mi adatto per non disturbare, ma se ci fosse una soluzione meno sporca, mi piacerebbe saperlo.

Lucia Simone |

Cara Csaba,

le parole “buone maniere” ed “eleganza” mi lasciano un po’ perplessa perchè mi fanno pensare ad un qualcosa di esteriore, formale, puramente estetico. Secondo me è dalla nostra interiorita’, se è ben indirizzata, nascono il rispetto, l’empatia,
l’accoglienza e l’accettazione dell’altro. Tutto questo significa un grande lavoro su se stessi. Ed allora non abbiamo più
bisogno di manuali per vivere serenamente nel mondo, perchè è dal cuore che tutto nasce, il cuore che sa sempre qual è
la strada giusta da prendere.
Un caro abbraccio. Lucia

Etta |

Purtroppo invece i giovani ne avranno bisogno eccome…

Patrizia |

Buongiorno Csaba. Ottima idea….sarà un meraviglioso successo. In questo momento parlare di classe e di gentilezza sembra quasi un discorso obsoleto. La classe non è acqua. ..diceva mia nonna e di questo piccolo insegnamento ne ho fatto tesoro. La domanda é altrettanto semplice. Perché i genitori non insegnano più le buone maniere ai propri figli?
In bocca al lupo per il tuo progetto.

Erika |

Complimenti per questo nuovo progetto, la mia domanda è :- da dove possiamo partire per creare un nostro stile elegante e personale da adottare nei vari ambiti-? Personalmente mi servirebbe un A B C che mi aiuti ad iniziare ….. grazie e in bocca al lupo !

Isa |

Gentile csaba,mi scuso per la domanda ma desideravo sapere come si gestisce un lutto.io non amo vestire di nero e non amo ricevere visite.la situazione contingente mi ha sollevato questi dubbi.vorrei tenere gli occhiali da sole in chiesa ma il pudore di non mostrare le mie lacrime può essere facilmente frainteso.sono figlia unica.già senza un genitore e vorrei essere preparata.con stima.grazie.

csaba |

Cara Isa, il lutto ha bisogno di sobrietà e di sincerità da parte di chi lo affronta, di gentilezza d’animo e comprensione da parte di tutti gli altri. Se non ami il nero, scegli un blu scuro, un grigio, sicuramente un colore tinta unita e serio. Almeno per la chiesa, e per i primi giorni. Indossa occhiali che proteggano i tuoi occhi all’entrata in chiesa, ma poi toglili e lascia che il Signore ti possa guardare in volto, come tu puoi guardare lui. Anche io ho pianto in modo forse poco elegante per mio nonno, poco tempo fa. Ma erano lacrime sincere, e nasconderle non avrebbe avuto senso. Piangerle è l’unico modo per poterle asciugare. Potrai rimettere gli occhiali a un certo punto, se ne sentirai il bisogno. Ma prova a non farlo, per te, non perchè lo dice il galateo. Infine, se non ami ricevere visite, comunica ad amici e parenti che non sei pronta. Dì semplicemente “grazie della vostra premura, ma ho bisogno di affrontare questo momento da sola”. Chi ti vuole bene, capirà di certo.

Francesca |

Se l’incipit del libro è questo non vedo l’ora di leggere il resto!
Mi sono sentita benissmo…dalle prime parole!
Io non sono né fine ne elegante ,forse buona e gentile e una brava mamma ma non raffinata e,vicina ormai ai quarant’anni ,e dopo troppo vicissitudini,anche molto dolorose,nella vita,vorrei costruire una “nuova me”!
Mi succede sempre più spesso e ancor di più quando ho il privilegio di leggere un suo libro oppure ascoltare le sue parole!
La mia domanda è,sulla base anche della sua idea che “eleganti si diventa”(iosono sicuramente ben educata )da cosa devo partire per fare in modo che l’eleganza diventi il mio “modus vivendi”?
Grazie per la sua attenzione
Un abbraccio Francesca

Teresa |

Complimenti per il nuovo libro. Nel breve testo che hai pubblicato scrivi “Avere classe non è qualcosa che si impara facilmente. Ma ci si può arrivare.”, quindi dispensaci qualche consiglio per essere “donne di classe”. Buon lavoro.

Graziella C. |

Cara Csaba, mi complimento molto per il prossimo libro in uscita che trovo interessantissimo e soprattutto utile in questo particolare momento storico dove l’educazione e le buone maniere sono diventate perle assai rare!
Abbiamo tutti bisogno di un “ripasso” per ingentilire un po’ il mondo ed il primo capitolo mi ha letteralmente conquistata: si evince che non sarà solo una dispensa di consigli e regole ma leggo tra le righe un lavoro profondo, anche un po’ antopologico e psicologico…Brava!
Mi piacerebbe sapere se è sempre consigliabile , quando si fa un invito a casa, informare gli invitati su quanti e chi saranno gli altri ospiti. Grazie e buon lavoro

Angela Di Sipio |

Complimenti per questo nuovo progetto, l’aggiungerò molto volentieri ai tuoi precedenti libri che conservo gelosamente!
Il mio suggerimento, che per me sta diventando un incubo, è fare la spesa, sia al mercato che nei negozi, quando si ha un solo pezzo da pagare sono rare le persone che ti lasciano passare, la commessa che anzichè finire il conto deve controllare il telefonino ecc.

Viviana |

Salve Csaba vorrei un prontuario su come comportarsi per le varie ricorrenze. Battesimi, comunione, cresime, comunioni, matrimoni, nozze d’oro, lauree ed anche inizi di convivenze ecc…Cosa sia meglio fare o non fare, cosa regalare, come invitare a questi eventi. Ah…se potesse fare anche il.decalogo della perfetta madrina di battesimo, cresima e testimone di nozze ecc., Le sarei grata!

Ilaria |

Buon pomeriggio, Csaba!
Ottima idea il tuo libro, credo fermamente che la bellezza e l’armonia del saper vivere con stile vadano raccontate con amore e tu saprai farlo al meglio.
Personalmente mi chiedo se l’educazione possa essere la base dell’eleganza e dello stile, che poi sono un superamento dell’educazione stessa. persone educate, ma con poco stile ed eleganza sono comunque piacevoli, stile ed eleganza senza educazione li trovo impossibili.
La domanda è quindi: come farai a non incorrere in un libro sull’educazione elementare e ad andare oltre?
Non vedo ora di leggerti…
Ilaria

csaba |

Cara Ilaria, a tratti me lo sto chiedendo anche io! Spero di esserci riuscita. Ho cercato di essere me stessa e di non sembrare troppo “la maestrina in cattedra”. Ma sarete voi a giudicare… Grazie del commento.

Amanda Deni di Rosso Tibet blog |

Ovviamente sempre centrata ! Grande Csaba
Ultimamente mi sono trovata a dover giustificare la mise en place che ho proposto in un articolo per il mio blog , in occasione della tavola di Pasqua .
Una tavola apparecchiata sotto ad un portico nel giardino ( se vorrai sei la benvenuta con la family , ho un collie che piacerà ai ragazzi ) . Senza tovaglia con il piano del tavolo in legno raw, con il mood attuale .
Ho risposto bicchieri e tovagliolo in modo non convenzionale , con licenza d’autore .
Ora chiedo a te massima esperta , dove si può spingere l’estro della Padrona di casa nell’infrangere le regole ? esite un modo per passare il messaggio del scientemente attuato per il gusto di proporre qualcosa di diverso?

AMANDA DENI DI ROSSO TIBET BLOG

P.SOvviamente se riterrai opportuno concedo il consenso ai fini di pubblicazione anche con il nome … anzi sarebbe un grande onore

csaba |

Cara Amanda, grazie per il tuo commento (certo che metterò il tuo nome). Ho visto sul tuo blog la tavola di Pasqua e l’ho trovata creativa. Mi piace l’idea dei fiori direttamente sul legno – molto British. Il tovagliolo lo avrei messo (tuttavia) a sinistra. Quanto all’estro, come nella moda, certo che la padrona di casa può infrangere le regole in alcune occasioni. Una tavola all’aperto è sicuramente l’occasione giusta per farlo. Altre occasioni più “istituzionali” come i matrimoni o il Natale invece richiedono a mio avviso un’osservanza delle regole dell’apparecchiatura più stretta. Un saluto!

barbara |

sono molto curiosa…. eleganza è “sentirsi a proprio agio con chiunque ed in qualunque posto”….good luck!!!!!

PS.cara Csaba ho già i tuoi libri, pertanto desideravo sapere dove posso trovare,inprovincia di Messina, la tua nuova rivista
grazie Barbara

Franca |

Non ho una domanda , ma un grazie per dare vita ad un libro sulle buone maniere , grazia e cortesia che colmano la mente di serenità
Franca

Laura Cocciante |

Csaba mi é appena venuta in mente un’altra cosa! L’idea del tuo libro é cosí vasta e interessante che il mio cervello è diventato un turbinio di pensieri! Quando si ha invitato per un pasto tradizionale, non un buffet, una persona con “problemi alimentari” tipo diabete, celiachia, ipertensiome (o semplicemente un vegetariano, si può comunque includere nel menù portate che sicuramente non mangerà o diventa mancanza di sensibilità?
Sono già impaziente di leggere il libro!

Laura Cocciante |

Sicuramente Csaba avrà una risposta completa e in grado di soddisfarci tutte, eppure io mi trovo spesso nella situazione di avere un bisogno atavico di controllare il telefono. Lo tengo sempre in silenzioso, ma se esco senza mia figlia, che ha tre anni, non riesco a fare a meno di verificare che mio marito o i nonni non abbiano scritto. Inoltre ho avuto per tanti anni una nonna invalida seguita da mia mamma, che non avendo la macchina, poteva aver bisogno di contattarmi in qualsiasi momento. Ho anche amici medici o con reperibilità lavorative e non mi sentirei mai di chiedere di lasciare il telefono in borsa o in tasca…

Paola |

Carissima Csaba, non vedo l’ora di leggere i tuoi consigli. Sei per me un vero modello di stile, grazia ed eleganza. Mi piacerebbe leggere sul tuo libro un approfondimento sul giusto abbigliamento per la singola occasione. Personalmente ritengo che eleganza nel vestire, non sia solo abbinare bene i colori o gli stili ma scegliere la giusta mise a seconda dell’età e delle occasioni. Non si può andare ad un matrimonio in jeans anche se odi le cravatte, oppure vestirsi come una quindicenne a settant’anni. Ecco, vorrei un tuo parere su questo argomento e consigli per avere sempre un aspetto impeccabile e mai fuori posto. Grazie.

Laura Cocciante |

Mi piacerebbe sapere come essere eleganti quando si viaggia. Cosa mettere in valigia, ma anche come comportarsi in albergo, in ristorante, in Paesi culturalmente e religiosamente diversi dai nostri. Io ho tutti i tuoi libri e noto sempre un’eleganza di modi che purtroppo, in tante famiglie, per una questione di abitudini, é sconosciuta e che vorrei tanto poter eguagliare…

Deanna Bussadori |

Gentilissima Csaba, premetto che ti ammiro molto, sia in veste di ospitalità come signora di classe, che in veste di chef (mi piacciono molto le tue ricette semplici ma allo stesso tempo sofisticate e personalizzate. A proposito di queste ultime, quando invito parenti o amici, mi ritrovo alla fine della giornata attendendo gli ospiti stanchissima. Forse perché tra gli aperitivi,gli antipasti e un primo piatto -o- un secondo piatto, se si vuole fare qualcosa di particolare si lavora dallamattina alla sera. I miei inviti solitamente sono per 8 persone. Hai qualche consiglio affinché la padrona di casa riesca ad essere anche carina e piacevole oltre che brava cuoca? Grazie infinite e in bocca al lupo

Amelita |

Cara Csaba, sono davvero felice ed emozionata all’idea di avere presto questo tuo nuovo libro! Non so se la mia domanda potrà essere pertinente, ma come comportarsi di fronte ad un ospite che non vuole mangiare niente di quello che hai preparato? Mi é capitato, tra l’altro con una parente, di dover servire gli avanzi del giorno di Natale (su richiesta stessa della persona interessata), perché nulla di quello che avevo cucinato (impegnandomi tutto il giorno e felice di farlo) andava bene, eppure tutti gli altri hanno mangiato. Ora, non ci trovo niente di male a finire gli avanzi, ci mancherebbe, ma devo ammettere che ci sono rimasta molto male anche se ho cercato di gestire la situazione meglio che ho potuto.
Un caro saluto, Amelita

Federica |

Buongiorno Csaba,avevo letto poco tempo fa di questo tuo nuovo ed interessantissimo progetto ed ora finalmente è diventato realtà. Sarà sicuramente pieno di spunti interessanti ed utili scritti però con il tuo stile fresco e delicato ma mai saccente. Dal canto mio ho una domanda che forse sarà già stata fatta tante volte e magari hai già incluso la risposta nel libro. Vorrei sapere,per favore, come deve comportarsi la padrona di casa quando durante il pranzo o la cena è necessario che lei si alzi per togliere i piatti vuoti e portare a tavola il piatto successivo. Deve con discrezione guardare se tutti hanno terminato di mangiare e poi alzarsi e cominciare a togliere i piatti? Tutte le pietanze dovranno essere già cotte e pronte da servire ma saranno comunque da impiattare e necessariamente un pò di tempo ci vuole…è corretto lasciarli aspettare? E se durante la cena qualcosa a tavola finisce,tipo pane,acqua,vino o manca qualcosa ci si alza con un sorriso e si va a prenderlo? Certo durante i pranzi o cene fra amici tutto viene spontaneo e magari non si rispettano tutte le regole ma se la cena è una cena di lavoro come ci si comporta? Tipo una cena con qualche editore o con dei colleghi di tuo marito per esempio. Ultima domanda poi ho finito….Si alza solo la padrona di casa o anche il marito? Nel.senso se la cena è fra persone che si conoscono poco fra loro è carino lasciarli soli a tavola mentre marito e moglie spreparano e impiattano? Spero di essermi spiegata bene 😊. Grazie mille Csaba…..per i ringraziamenti immagino tu non possa includere tutte le tue lettrici che fanno domande perciò vedi tu. Il permesso mio , come penso di tutte le altre, ovviamente ce l’hai. Un caro saluto e buona conclusione del libro. Andrà a ruba lo so già.

Silvia P. |

Cara Csaba,
complimenti per il tuo libro che non vedo l’ora di leggere. Grazie di cuore.
La classe è innata.
L’educazione e le buone maniere si imparano.
Mi piacerebbe sapere come ci si deve comportare con i nuovi vicini, quando si va ad abitare in un nuovo condominio.
Nel mio caso ho cambiato casa un anno fa, e per educazione mi sono presentata al primo incontro sul pianerottolo o in ascensore.
Ma quale è la regola giusta ?
Grazie e in bocca al lupo per le tue nuove avventure.

Dalila |

Cara Csaba tantissimi auguri per il tuo nuovo progetto, finalmente scopriamo il titolo di uno dei due libri che stai scrivendo, e ti faccio i miei complimenti per la scelta dell’argomento ormai dimenticato un po’ da tutti nell’ultimo secolo. Ci voleva proprio un libro cosi brava!

Sabrina |

Cara Csaba, un libro che non mancherà nella mia libreria.
Condivido l’opinione già espressa da altre tue lettrici , ovvero che non potevi essere che tu l’autrice di un volume così “importante”. E, aggiungo, fondamentale, soprattutto ai nostri giorni, dove tutto sembra scorrere in modo caotico e volgare.
E’ difficile formulare una sola domanda….ne avrei davvero troppe (ma sono certa che la maggior parte troveranno adeguata risposta nel tuo libro). Più che una domanda, avrei una considerazione: mi sembra che sia venuto meno il rispetto…per tutto, anche se in primis per la persona (rispetto che presuppone necessariamente una buona dose di educazione, quanto meno morale).
Faccio l’avvocato e spesso mi trovo avanti al Giudice a dovermi difendere da colleghi urlanti che inveiscono contro l’Amministrazione che rappresento, anziché discutere di diritto. Sono anni che, sul posto di lavoro, non trovo un uomo che mi tenga aperta la porta, o mi faccia passare, o banalmente dica “buongiorno” quando entra in ascensore…
Al contrario, trovo persone che non riescono neppure a guardarti negli occhi quando interloquiscono .
Sarà che ho come modello mio padre che ancora oggi mi apre la portiera della macchina per farmi salire!
Per non parlare di quelli che ti danno del “tu” senza neppure conoscerti…
Credo che anche la troppa confidenza (presa in totale autonomia!) sia una mancanza di educazione.
Mi piacerebbe sapere che ne pensi.
Ti ringrazio per la fiducia accordataci anche in questa occasione.
Buona giornata a te e a tutte le tue lettrici.
Sabrina

Dalila |

Carissima Sabrina, tu hai proprio ragione le donne venivano trattate con più riguardo quando, tanti anni fa, non godevano degli stessi diritti degli uomini…ci avete fatto caso?..e come se l’uomo avesse detto: Avete voluto la parità dei sessi?! Ora la porta ve la aprite da sole. Naturale parlo in generale perché grazie a Dio moltissimi uomini sono come il tuo e il mio papà.❤

Il circolo delle Signore |

Cara Csaba, la mia domanda sarebbe: Come invitare con stile le mamme degli amichetti di scuola dei tuoi figli, per una merenda golosa (per loro) ma con stile (per le mamme). Mi piacerebbe qualche suggerimento per regalare alle mie bimbe un pomeriggio allegro ma renderlo piacevole anche per noi mamme.
Grazie mille, Simona

Il circolo delle Signore |

N.B. Naturalmente non vedo l’ora di leggerlo!! Spero ci sia anche qualche aneddoto simpatico o ricordo tuo in merito (per prendere spunto!) Ancora un caro saluto

Katia |

Io credo che la classe sia innata, che il tutto nasca da un bisogno di ricercatezza e stile che sappiano fondersi per dare origine a qualcosa che si schiude in un magnifica sensazione di benessere e semplicità apparente.

Rossella Florian |

Buongiorno Csaba, spero che il tuo libro si venda in milioni di copie, c’è tanto bisogno di educazione ed eleganza! Conservo a casa una copia del “Saper Vivere” di Donna Letizia, oggi risulterebbe un po’ troppo rigido. Credo che le donne abbiano un ruolo fondamentale, in quanto educatrici dei figli, maschi e femmine. Da qui parte tutto…Attendiamo con affetto l’arrivo di questo nuovo elegante contributo alla bellezza! Rossella

Lella |

Nn vorrei essere ripetitiva, ma ti ringrazio anch’io di questo nuovo libro, leggerti è sempre piacevolmente elegante e confortante … Quello che mi piacerebbe sapere è come comportarsi per un buffet in piedi per cercare di interagire con tutti gli ospiti, che magari per questo genere di invito, si tende a invitare molte persone…. Grazie mille, Lella 😘

Mara |

Cara Csaba,
non vedo l’ora di avere tra le mani il tuo libro! Un piccolo desiderio divenuto realtà!
Io avrei in realtà due domande da porti:
1 – Durante un pranzo o una cena, cosa si può servire da bere agli ospiti che non bevono vino ma desiderano qualcosa di diverso dall’acqua? Ho sempre delle difficoltà quando i miei ospiti mi chiedono delle bibite gassate.
2- come si beve correttamente il caffè quando lo si deve prendere (purtroppo!) dai distributori automatici? Io cerco sempre di applicare le regole del galateo per bere il caffè ma i fornitori o clienti mi offrono il caffè dal distributore automatico, qualche dubbio me lo pongo sempre.
Spero di ricevere risposta ai miei quesiti.
Per me, cara Csaba, sei un esempio da seguire e una musa ispiratrice. Coi tuoi libri sei riuscita a creare un angolo di pace in cui mi rifugio quando sono giù di morale, specialmente in questi giorni in cui sono tornata single dopo una storia importante.
Grazie di tutto

Mara |

Cara Csaba,
ti vorrei regalare questa citazione che secondo me può essere usata nel tuo libro:
“L’eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell’essere in apparire”.
(Jean Paul Sartre)

Maria Verna |

Mi piacerebbe sapere cosa è consigliabile portare in dono ai vari inviti a casa di amici (pranzo, cene, the, ecc

KATIAPT |

Cara Csaba, sono felice ed emozionatissima per l’uscita di questo tuo nuovo libro. L’idea di un libro sulle buone maniere mi sembra ottima, in questo momento dove la società pensa sempre più ai social , agli smartphone e non ci rendiamo conto della solitudine che abbiamo dentro, sotto tutti i punti di vista.
Quale risposta mi aspetto? Come essere una persona elegante, femminile ed educata in ogni occasione che la vita mi offre.
Ti ammiro e ti sono grata, mi hai aperto nuovi orizzonti …grazie.
Se lo riterrai opportuno, sarà un grande onore per me l’ inclusione del mio nome tra i ringraziamenti finali.
Un affettuoso saluto e ti abbraccio
Katia

Cristina Bertoncello Brotto |

Cara Csaba, sono felicissima ed emozionatissima per l’uscita di questo tuo nuovo libro. In tempi in cui le buone maniere sembrano non andare più di moda, avevamo bisogno di un testo rivisitato ai giorni nostri. So che sarà un successo e che nessuna di noi ne rimarrà delusa, anzi! Sei un’icona di innata eleganza, un esempio per tutte noi. Quale risposta mi aspetto? Come essere una perfetta padrona di casa ed una “Signora” con la S maiuscola. Attendo di leggerlo in un angolo della mia terrazza, immersa nel verde dei tepori di giugno.

Miky |

Cara Csaba, comincio subito con il ringraziarti, di cuore, per questo nuovo libro.
Sono della scuola di Donna Letizia ed Elda Lanza: ciò che insegnano sono davvero delle perle di saggezza.
Anche tu sei diventata fonte di ispirazione per me, come spesso ti ripeto, in merito ad eleganza, arte del ricevere e savoir vivre.
Il primo pezzo del capitolo uno mi piace e mi convince: adoro il tuo modo di scrivere che trovo fluente e, appunto, elegante.
La domanda alla quale mi piacerebbe trovare risposta è questa: in questa società dove smartphone e apparecchi elettronici sono sempre più protagonisti, come bisogna comportarsi con gli interlocutori che pur conversando con me non distolgono l’attenzione dal telefono? Inoltre, come comportarsi con gli ospiti che poggiano il telefono sul tavolo e magari addirittura lo consultano durante il pranzo o la cena?
Spero che questa mia domanda possa esserti utile e, se lo riterrai opportuno, sarà un grande onore per me l’ inclusione del mio nome tra i ringraziamenti finali.
Grazie ancora.
Un caro saluto e una buona giornata.
Micaela

Amelita |

Ecco, anche io avrei scelto questa domanda: si può e come, chiedere agli invitati di lasciare i telefoni a distanza? Quando faccio presente che é davvero fastidioso vedere sempre qualcuno isolato con la testa china sullo schermo, mi sento rispondere che sono antica e che ci sono cose peggiori. Io vorrei dare il buon esempio ai miei figli, a tavola si conversa, quando ero piccola non avevamo la televisione in sala da pranzo per questo motivo preciso e adesso che ho una mia famiglia ho fatto la stessa scelta. Io non vorrei essere scortese con i miei ospiti ma credo che ci sia un limite!

Laura Cocciante |

Sicuramente Csaba avrà una risposta completa e in grado di soddisfarci tutte, eppure io mi trovo spesso nella situazione di avere un bisogno atavico di controllare il telefono. Lo tengo sempre in silenzioso, ma se esco senza mia figlia, che ha tre anni, non riesco a fare a meno di verificare che mio marito o i nonni non abbiano scritto. Inoltre ho avuto per tanti anni una nonna invalida seguita da mia mamma, che non avendo la macchina, poteva aver bisogno di contattarmi in qualsiasi momento. Ho anche amici medici o con reperibilità lavorative e non mi sentirei mai di chiedere di lasciare il telefono in borsa o in tasca…

wikymary |

Buongiorno Miky, anche io la penso come Lei. Purtroppo si è perso il senso della misura nell’utilizzo dei vari dispositivi elettronici e la Sua domanda è appropriata e adeguata ai tempi che viviamo.
Anche per me sarà un piacere l’inclusione del mio nome tra i rigraziamenti finali (sempre se sia possibile).
Buona giornata a tutte e grazie Csaba per questo tuo nuovo progetto.
Maria

annalisa |

Mi trovo d’accordo
Ma molto dipende anche dalla famiglia da cui si proviene….se c’è ignoranza difficilmente
Si avrà educazione e buone maniere.
Al giorno d’oggi ce ne sarebbe veramente bisogno
Ti ammiro

Cristiana |

Che piacere leggerti, come te penso che l’eleganza si può imparare. Nela vita ci si può sempre migliorare e l’attenzione ai gesti, alle parole, ai modi gentili si acquisiscono con il tempo… se lo si vuole chiaramente. Ci ondarsi di persone gentili, di belle cose.. soprattutto cose semplici, arricchiscono e ingentiliscono l’animo.. ne sono convinta. Ti ammiro tantissimo, non vedo l’ora di vedere questo tuo nuovo libro… buon lavoro

Giusy |

Csaba tutte e tre le cose! te lo chiesi proprio qualche anno fa, sullo stile e l’eleganza sei proprio perfetta; hai tanto quell’aria Parigina tres chic che piace a me, non ci potrebbe essere nulla di più perfetto che sapere come ottenere quell’ambita allure che emani. Vestiti di buona fattura? buone maniere? creme miracolose? dicci i tuoi segreti e farai di me una donna felice 😗

lucia |

Io dico: finalmente qualcuno se ne occupa delle buone maniere enon puoi che essere tu. Brava!!

Alice |

Cara Csaba,
che meraviglioso progetto! Non vedo l’ora di leggerlo!
Io mi sono sempre chiesta una cosa legata all’arte di ricevere: ultimamente, il 90% delle persone che conosco ha allergie o intolleranze e quando invito qualcuno cerco sempre di informarmi prima su quali alimenti sono permessi. Ma se ci sono persone con intolleranze diverse, si deve pensare ad un menu che vada bene necessariamente per tutti (impresa, a volte, impossibile) oppure si può pensare ad un menu nel quale ci siano ad esempio due antipasti e due secondi, quindi chi è intollerante ad un ingrediente di un piatto potrà mangiarne solo uno?
Grazie mille e in bocca al lupo!
Alice

Carlotta |

Buonasera cara Csaba, io avrei piacere che trattasse di buone maniere inerenti ai social, WhatsApp e tutto ciò che li riguarda perchè le famiglie non hanno più privacy. Non ci sono più regole e orari in merito. A me hanno insegnato a non chiamare o disturbare in certe fasce orarie mentre ora tutto è lecito. Spero che fare chiarezza possa aiutare a ristabilire quel rispetto che si è ormai perso.
Grazie
Carlotta