30 Gennaio 2017

Slowpleasure: 7 buone abitudini da adottare subito

Fare la spesa pensando in piccolo, cucinare i propri pasti partendo dagli ingredienti, infornare il proprio pane quotidiano e dedicarsi momenti di indulgenza – come un thé a metà pomeriggio. Ecco le buone abitudini che dovreste far entrare (adesso) nella vostra cucina.
79 commenti

Oggi è terminata HOMI a Milano, il salone dedicato agli stili di vita all’interno della quale ho abitato per tre giorni, dentro la Casa Laboratorio che la fiera mi ha affidato per gestire una cucina e un salotto dedicati alle buone abitudini. Sono stata lusingata (e sinceramente stupita) di essere stata scelta per questo bellissimo ruolo, poi ho compreso che avrei dovuto essere semplicemente me stessa – non c’era nulla che assomigliasse a una parte da recitare. Quello che ho fatto è stato condividere il mio pensiero sulla lentezza, e raccontare le buone abitudini che ci possono salvare dalla frenesia del mondo contemporaneo, aiutata dalla tecnologia Samsung [ebbene sì, il frigorifero super digitale era l’attrazione principale!].
Mi sono divertita davvero molto nel parlare con le tante persone che hanno attraversato lo spazio fermandosi da me per un thé o per una piccola conferenza sul tema del cibo vero, cucinato in modo semplice e sano.

Abbiamo parlato del perché fa bene fare il pane in casa (cotto nel forno super tecnologico Samsung) e degustato ogni giorno 3 tipi di thé con il team di Damman (verde, nero, rooibos). Abbiamo parlato di Good Food e dell’organizzazione della cucina e della casa intorno alle cinque stagioni.

Le domande delle persone, la curiosità di chi si è fermato e l’interesse che si è generato intorno all’idea di scalare una marcia e prendere la vita con maggiore serenità mi ha convinto a scrivere questo post. Così, mentre Parigi fuori dalla finestra splende maestosa tutta illuminata, desidero condividere con voi cinque buone abitudini che trasformano la vita in qualcosa di migliore, più organizzato, più gratificante. Per tutti.

7 buone abitudini da portare avanti come una tradizione.
Le buone abitudini sono l’anello di contatto tra la nostra generazione, quella precedente e i nostri figli. Se non saremo in grado di far divenire queste cinque azioni vere e proprie buone abitudini, metteremo a rischio buona parte di quello che invece possiamo tramandare come corredo di famiglia.

1 – acquistare ingredienti, non pasti pronti. Ingredienti veri e sani, possibilmente biologici, sicuramente naturali. Ingredienti semplici con i quali imparare a cucinare in modo #honestlygood: stagionali, freschi, coltivati non troppo lontani da noi. Chi prende la strada dei pasti pronti che passano dalla busta alla padella o dal surgelatore al microonde, difficilmente torna indietro prima che il danno sia fatto. Il tempo non dovrebbe valere almeno quanto la salute?

2 – fare la spesa pensando in piccolo. Non perdiamo la buona abitudine della passeggiata al mercato settimanale o della spesa a piedi nel nostro quartiere. Ci dà la possibilità di confrontarci con persone che conoscono i prodotti e amano raccontarli. Il supermercato è comodo, ma se è l’unico luogo che frequentate oer fare i vostri approvvigionamenti, le vostre buon abitudini devono essere riscritte con priorità differenti.

3 – passare del (buon) tempo in cucina. Mi piace stare in cucina e non me ne vergogno. Chi è stato a convincere il mondo femminile che la cucina debba essere veloce? Personalmente, amo moltissimo il tempo di qualità che passo nella mia cucina e fare presto non è necessariamente nelle mie priorità ogni volta. Mi piace cucinare chiacchierando con mio marito o bevendo un bicchiere di vino. Sorvegliare i compiti di mia figlia da un lato e una cottura lenta dall’altro. Passare del tempo felice in cucina è una buona abitudine perché trasforma un compito quotidiano in un piacere (li chiamerò, d’ora in poi, #slowpleasure, che ne dite?).

4 – condividere il pasto è condividere la giornata, cioè la vita. Insistete nel far sì che la vostra famiglia abbia sempre la buona abitudine di condividere almeno la prima colazione al mattino (se non tutta la settimana, per motivi magari di orario, almeno il week end) e la cena alla sera. Sedersi intorno a una tavola ben apparecchiata e mangiare una vera cena, cucinata con amore e con il desiderio di condividerla, è una buona abitudine per la vostra salute (mangiare lentamente e consapevolmente fa ingrassare di meno) e per la vostra vita matrimoniale e familiare. Io adoro il momento in cui ci sediamo tutti a tavola e ci raccontiamo le nostre diverse giornate. Mi fa sentire una famiglia.

5 – infornare il nostro pane quotidiano preparandolo con farine vere e di qualità, possibilmente integrali e macinate a pietra, è un gesto che dovrebbe essere nelle abitudini di ogni famiglia. Fare il pane è facile (qui ci sono un  po’ di ricette) e tiene viva una grandissima tradizione in cucina. In più, il pane fatto in casa, se è fatto bene, è una terapia per chi lo prepara e per chi ne assapora il profumo che si sprigiona nell’ambiente.

6 – festeggiare le ricorrenze, ma non solo… L’abitudine di festeggiare a tavola è tipicamente italiana, certo, ma è condivisa da molte altre culture. Non lasciamo che muoia con la nostra generazione: andare al ristorante è bello ed è sempre un’esperienza piacevole, ma una cena a casa, un pranzo per festeggiare una ricorrenza o una tavola imbandita solo per la famiglia che vuole celebrare se stessa con un gesto d’affetto è qualcosa che non può estinguersi. Fate in modo che diventi una buona abitudine anche per chi è più giovane: che la cucina sia gioia e la tavola un grande piacere.

7 – rallentare con un thé. L’abitudine di riempire la teiera con acqua calda e foglie preziose dovrebbe essere quotidiana. Una tazza di thé di qualità, fatta come si deve, è in grado di aiutare la nostra mente a distendersi e a concentrarsi e il nostro corpo a smaltire le tossine della fretta. Scegliete un thé che vi piaccia, possibilmente verde (ma anche un raffinato thé bianco) e dedicatevi 15 minuti di benessere ogni giorno. Cosa sono una manciata di minuti nell’economia della giornata, se questa buona abitudine saprà davvero farvi stare meglio?

Sono sicura che avete anche voi i vostri piaceri lenti: piccole azioni che diventano buone abitudini quando le ripetiamo di giorno in giorno, ritmicamente. Quali sono i vostri #slowpleasure legati alla tavola e alla cucina? Mi piacerebbe condividerli qu.

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79 commenti

Ermella |

Grazie ! I suoi consigli sono davvero preziosi in questo tempo
pieno di trascuratezza e spesso di mediocrità .
Dove posso acquistare a Milano ( o nei dintorni ) i thè consigliati in parecchie sue ricette ? Il negozio di corso Magenta…La ringrazio e spero di incontrarla personalmente .
Ermella

Azzurra |

Adoro la prima colazione, è il mio #slowpleasure! Non compro mai biscotti e merendine confezionate perchè preferisco prepararle io stessa per me e la mia famiglia. La mattina mi prendo anche 30-40 minuti perchè mi piace svegliarmi con calma e gustare il piacere del risveglio apparecchiando e preparando per bene la tavola per la colazione. Lo faccio anche quando sono da sola perchè è una coccola a cui non voglio proprio rinunciare. Quando viaggio la cosa più importante per me in albergo è proprio l’allestimento della sala al mattino… mi piace trovare il pane fresco e le confetture, la frutta e diversi tipi di spremute, acqua aromatizzata, caffè e dolci artigianali. Senza contare che ho una vera e propria mania per tazze, porta pane, cucchiaini, teiere ecc. Cara Csaba hai mai pensato di scrivere uno dei tuoi bellissimi libri proprio sulla colazione? In Italia ce ne sono pochi e comunque tutti si basano solo sulle ricette di torte e biscotti..che ne dici?

Julia |

Parole sante, grazie per la continua opera di ispirazione e informazione

Carla |

Buona domenica a tutte ed in particolare a Katia, su non fare la preziosa, torna tra noi! Stavo applicando le etichette alla confettura che ho preparato ieri, di pere e peperoncino, da mettere su i formaggi. Mi stavo divertendo a coprire il coperchio dei barattoli con dei centrini di carta, chiusi con lo spago o grezzo o colorato e poi ci attacco le etichette, anche perchè qualche barattolo lo devo regalare alle amiche che ne vanno ghiotte! Pomeriggio rilassante sul divano a vedere i commenti di Sanremo, anche se secondo me, belle canzoni non ce ne sono state! Ciao!

K@ti@ |

🙂 ciao Carla….e buon mercoledì ormai…mi hai fatto sorridere, non sto facendo la preziosa, diciamo che, per riprendere il tuo argomento, sono un po’ “al tappo” come dicono dalle mie parti.

Carla |

Ciao K@ti@a, bentornata, un abbraccio!!

gisella |

buon pomeriggio Csaba, dove sei????? Batti un colpo, noi qui ti aspettiamo….
buon week-end a tutte!
p.s. io non amo particolarmente San Valentino, ma la sua storia si…. così in onore di Valentino cucinerò dei buoni biscotti per la colazione. Invece a chi festeggia auguro una bella giornata. Ciao ragazze

csaba |

Cara Gisella, hai ragione, sono stati dieci giorni davvero molto intensi… Lunedì va in stampa il numero 50 di Good Living, e in questo momento… dove sono? A Erbin, dove abbiamo fatto il raduno l’anno scorso. Sto scattando le foto del nuovo libro. Un abbraccio e a presto… Grazie di avermi pensato!

MARINA N |

Ciao Gisella anche io non amo molto S. Valentino la ttovo una ricorrenza troppo sfruttata dal punto di vista commerciale. Buona domenica a tutte😜

Ilaria |

Ciao Csaba, ieri ho ricevuto due dei tuoi libri”5seasons e good food” bellissimi rispecchiano entrambi il mio stile di vita e ciò che trasmetto ai miei cari, quindi condivido a pieno il pensiero. Per questo fine settimana organizzerò un pomeriggio in famiglia con alcuni amici molto stretti, farò una frittelata accompagnata con vari tipi di the che ho acquistato a Londra. Farò le frittelle lunghe e formerò delle spirali ,sono le frittelle tipiche sarde quelle insomma che fanno divertire grandi e piccini, le sperimenterò senza glutine e poi ti farò sapere.😊Un abbraccio e buona giornata

Carla |

Oggi stavo pensando che S. Valentino è vicino, mi sono andata a rivedere i consigli di Csaba per una cena romantica, anche se sono sposata da tanti anni, io e mio marito abbiamo sempre festeggiato. Per molti anni siamo andati a cena fuori, ma quando poi mi sono resa conto che i ristoranti in quella sera lì, almeno a Roma, mettono i tavolini talmente appiccicati che ti ritrovi a guardare negli occhi il vicino anzichè il tuo partner, ho preferito cenare in casa e preparare con le mie mani dei manicaretti romantici. Molte volte ho preparato la stessa cena del nostro primo San Valentino e pensandoci adesso mi viene voglia di fare la stessa cosa anche quest’anno, però voglio cambiare il dolce, voglio preparare la Charlotte ai pistacchi da Csaba 5 seasons, qualcuna di voi l’ha provata? Voi cosa fate per S. Valentino? Buon pomeriggio!

Silvia |

Ciao Carla e ciao a tutte, mi sa che per la maggioranza febbraio é mese di dieta detox.. Io la sto facendo e con successo, sono contenta, mi sento meglio, più in forma e leggera.. Ma naturalmente a San Valentino farò uno strappo, niente cene fuori però. Mai andati. Nei ristoranti della mia zona quella sera il servizio é pessimo e i locali gremiti, preferiamo rimanere a casa. Penso sempre che San Valentino sia ogni giorno, ma non posso che amare in modo nuovo questa ricorrenza da quando lo scorso anno, proprio a San Valentino, mio marito mi ha chiesto di sposarlo.. Quindi per forza di cose è oramai entrato nella hit del mio cuore! Di sicuro prepararò un dolce, poi pesce.. Capesante burro e brandy già in lista…

Carla |

Ti auguro di trascorrere una cena romanticissima cara Silvia, ma che fine hanno fatto tutte le nostre amiche?…. c’è qualcuno????….

MARINA N |

Presente. …!😋

K@ti@ |

Passato…

MARINA N |

Futuro!!😅😂😋

Carla |

Un passato molto presente!!!

Silvia |

Grazie Carla, lo auguro altrettanto a te!

Lalla |

Ciao Carla, anche io stamattina stavo leggendo la ricetta della Charlotte al pistacchio per la cena del 14! Noi lo festeggiamo sempre doppio, il 14 a casa e il sabato successivo si va fuori a cena. Non potrei mai rinunciare alla cenetta fuori, del resto è festa anche per me. Solo un anno abbiamo festeggiato san Valentino il giorno stesso perché cadeva giusto di sabato, siamo andati nel nostro ristorante preferito ma nonostante questo… mai più! Ovunque viene proposto il menù fisso, con tante portate e piatti stravaganti giusto per farti pagare di più. Poi, come mi diceva proprio ieri la titolare di questo ristorante, il giorno di san Valentino si vede il peggio del peggio…… 😀

Carla |

E si, cara Lalla, è preferibile cenare in casa. Poi ci diciamo come è venuta la Charlotte! Un abbraccio!!!

Carla |

Questa domenica piovosa l’ho dedicata ai dolci di Carnevale: frappe e ravioli con la ricotta, ricetta casalinga, però molto apprezzati da mio marito e mio figlio, dopo una settimana molto impegnativa in ufficio, non c’è niente di meglio che rilassarsi in casa con i propri cari. Però diciamoci la verità, la domenica sera è un po’ triste, il week-end dura troppo poco!

Milena1981 |

Condivido appieno il tuo sentire, Carla, e non solo il week end ma il tempo tutto scivola via tra le mani…
Mi vengono così in mente i versi finali della canzone di Marinella: “e, come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno, come le rose”.
Godiamo quindi ogni istante con pienezza…
Buona serata

Silvia |

Buona domenica a tutte, qui un tempo orribile di pioggia insistente! Per fortuna ho recuperato una copia di good living gentilmente passatami da una mia amica che ha iniziato a frequentare un centro figurella. Non avevo ancora avuto occasione di sfogliare e leggere questa rivista cara Csaba, non ero riuscita a trovarla nelle farmacie della mia zona. Devo farti i complimenti, la adoro! Articoli e ricette interessanti, corredate da bellissime foto! Quindi: buona lettura.. Un buon the.. La pioggia sul tetto.. tutto questo fa molto hygge.. perlomeno!

Mariolina |

Salve ragazze,oggi un po di sole e subito picnic col maritino!mini quiche patate verza e pancetta,formaggio e pane ai cereali,vino,mini plaid e tanta serenità!mi sento pronta x affrontare la settimana piena di lavoro,basta veramente poco x godere della vita,un abbraccio a tutte e alla nostra Csaba

michela74 |

Ciao Csaba, la settimana scorsa ho fatto la tua torta che ho trovato nel libro 5 season, la Moka Cake….fantastica! La consiglio a tutte…provatela e stupirete i vostri ospiti.
Complimenti anche per il libro…mi sto trattenendo nel leggerlo perché voglio andare avanti man mano…finalmente è febbraio e possso proseguire con la lettura e provare la torta di questo mese!!!!

federica |

Buonasera a tutte, mi affaccio un attimo per salutarvi. Ultimamente vivo in uno spazio tempo a parte…..! Non ho tempo quasi nemmeno per un tè, a volte neanche quasi per lavarmi il viso. È cambiato tutto….Lo so che non sarà sempre così totalizzante ma ora è così. E va bene così. È un atto d’amore immenso Viola. Capace di farmi andare avanti nonostante la stanchezza e le difficoltà solo con la sua dolcissima presenza. Sono una mamma terribilmente imperfetta che ha dovuto imparare e sta imparando anche le piccole cose. E che le canta le canzoni di Jovanotti o la Nannini perché non si ricorda le ninna nanne. Sto cercando di tornare in forma….spero di rifiorire anch’io in primavera . Continuo a seguirvi e ad affacciarmi per un saluto quando riesco. Un carissimo abbraccio virtuale a tutte voi. A presto ragazze. P.S Adoro Parigi anch’io. Da sempre.

MARINA N |

Cara Federica mi fa piacere leggerti di nuovo. Non ho figli ma immagino quanto tu sia impegnata con la piccola Viola. Ricordo qualche anno fa quando cercavo di far dormire la mia prima nipotina la ninna nanna che cantavo…stonata come una vecchia campana con strofe inventate al momento perché non ls ricordavo neanche io! L’effetto? Nipotina sveglia e zia mezza addormentata ma erano indubbiamente momenti bellissimi!😍

Carla |

Cara Federica, sei una mamma dolcissima, non sei una mamma imperfetta. E’ vero che quando arrivano i bambini non si ha più tempo per altro, ma poi vedrai che riuscirai ad organizzarti e ad avere un pochino di spazio anche per te. Adesso vado che c’è mio marito che sta montando un mobiletto di Ikea e sento che ha bisogno di una mano, credo che da parte dei mariti non c’è prova d’amore più grande che accompagnarti da Ikea e poi montare i mobili che hanno delle istruzioni complicatissime! Ciao!

Silvia |

Fede cara, tutto normale e soprattutto tutto molto temporaneo, la tua meravigliosa bimba crescerà e sempre più potrai ritrovare le tue piccole abitudini! Intanto goditi ogni istante :-* e poi sempre.. Evviva Parigi, il mio primo viaggio da ragazzina, indimenticabile!

Franca |

Queste 7 abitudini racchiudono un modo di essere e di vivere il quotidiano con il cuore ; sono un faro , un porto sicuro nella mia quotidianità , momenti preziosi che rendono ancor più bello il vivere in famiglia. Ma non sarà la vera pietra filosofale che trasforma in oro tutto ciò che tocca ?
Parigi illuminata deve essere proprio splendida !
Franca
Lecreazionidido.blogspot.it

Carla |

Evviva, il cream caramel, lo adoro! Domani proverò la tua ricetta, grazie!!!

Maria Luisa Mottola |

Buon pomeriggio Csaba, ben tornata da Parigi, una città che non conosco ma che mi affascina! Ho letto solo qualche libro e mi sono immedesimata come se fosse lì, le tazzine con filtro devono essere fantastiche! Grazie per i tuoi post! Un saluto a te e tutte le signore! Auguro a Carla di poter realizzare il suo sogno per l’anniversario!!!!😍😘

Carla |

Grazie Maria Luisa!

Carla |

Che belle le foto di Parigi! Csaba, l’hai comprato quel profumo? E poi i fiori, mi hai fatto venire voglia di andare a Parigi e siccome quest’anno festeggio 30 anni di matrimonio….quasi quasi….d’altronde non ci sono mai andata e potrebbe essere la giusta occasione!!

csaba |

Cara Carla, certo che è l’occasione giusta! No il profumo non l’ho comperato, mi sono comperata due tazze con il filtro da Dammann (lo so, è una malattia…). Parigi è perfetta per l’anniversario. In quale mese ricorre?

Carla |

Nel mese di giugno.

Milena |

Rallentare per riflettere e assaporare la vita, che altrimenti ci scivola via mentre siamo impegnati a fare altro… Ottimo spunto di riflessione, poi la messa in pratica non è sempre possibile ma è vero che spesso si tratta più di una forma mentis che non di reale impedimento. Est modus in rebus, giusto? E allora, giocando con le parole, proviamo a risolvere questo rebus ogni giorno, a piccoli passi, accettando anche i fallimenti come parte del tutto.
Buon inizio mese.

csaba |

Cara Milena, proprio ieri sera leggevo su Flow (ed. francese) un articolo a recensione di un libro che si intitola “mastering the art to quit” – ossia “perfezionare l’arte di lasciar andare…”. Sì, il fallimento è una parte della vita di chiunque. Saperlo accettare è l’unico modo per vincerlo. Quando al rallentare… non so, sarà la saggezza che mi arriva avvicinandomi ai 47 anni, ma adesso andare a passo più lento mi sembra davvero l’unico modo per godermi il panorama della vita. Un saluto e buon inizio febbraio a te.

Milena1981 |

A proposito di impegni lavorativi e inizi del mese, il 1 marzo dovrebbe iniziare una nuova avventura lavorativa: spero di aver fatto la scelta giust, altrimenti mi rimettero’ in discussione.
Posso chiedere se hai un buen retiro di fiducia a Paris?
Buon pomeriggio

Donna Bianca |

Mi riaffaccio qui dopo tanto tempo e non mi vergogno a dire che questo post mi ha messo un po’ di malinconia. Perché non c’è dubbio che quanto sostenuto in questo post sia saggio e importante, e molti dei punti elencati sono da sempre alcuni miei caposaldi: cucinare solo cibi freschi, condividere i pasti, per tacere del tè, vero proprio rito che mi regalo almeno due volte al giorno. Ma ciò che permetterebbe di curare gli altri punti, cioè il tempo, mi è proprio nemico. Non è semplicemente questione di rivedere le priorità: è che il lavoro dipendente ha i suoi orari e da lì non si scappa, tra tragitto e ufficio la giornata trascorre quasi tutta fuori casa, poi ci sono i figli con le loro esigenze, i nonni, la casa che – in assenza di un aiuto fisso – almeno un minimo va curata. E siccome la giornata sempre di ventiquattro ore rimane, e un po’ bisogna anche riposare se no si stramazza al suolo, ecco che fare il pane quotidianamente diventa un sogno impossibile, così come fare la spesa un poco al giorno nei piccoli negozi, che peraltro nella mia zona praticamente non esistono più. Insomma sarebbe bello vivere come suggerisci, ma al momento – almeno per quel che mi riguarda – non si può: un domani, però, chissà…

csaba |

Cara Donna Bianca – che piacere leggerti ancora! Sì, ti capisco, la mia vita è stata scandita da orari assurdi per molti anni, e anche adesso che sono una “libera professionista” lavoro 10 ore al giorno almeno… e poi ci sono casa e famiglia. Quello che dici è verissimo. Credo che non sia limitato a chi è lavoratore dipendente, ma a tutte le donne che hanno comunque un lavoro a tempo pieno e una famiglia. Pensa a chi è proprietaria di un negozio! In realtà, non faccio il pane tutti i giorni, ma solo tre volte a settimana. Lo impasto prima di cena, appena torno a casa, poi lo metto a cuocere verso le 22.00… darmi delle priorità, personalmente, mi ha fatto capire cosa mi fa stare bene. La vita cambia, ciò che conta è avere qualcosa da apprezzare in ogni sua fase. E la cucina è una grandissima parte di ciò che apprezzo nella mia. Tu sei donna lavoratrice, moglie, madre e… hai anche un blog! Credimi. sentire che il tempo non basta mai è perfettamente normale. Keep calm and… drink tea (in a proper cup) 🙂

Ilaria |

Buon pomeriggio Csaba e buon pomeriggio a tutte voi.
Dopo l’ondata di mal tempo ,oggi in Sardegna e’ una bellissima giornata sembra quasi primavera, il termometro segna 16 gradi🌞. Ebbene anch’io ho deciso di godere di più dei bei momenti, di crearne sempre diversi perché come tutti presi dalla frenesia quotidiana, mi stava sfuggendo di mano qualcosa e non capivo cosa, bene ho riflettuto tanto dalle vacanze natalizie a oggi ,quel qualcosa erano le riunioni di famiglia intorno ad una fetta di torta piuttosto che ad un bel piatto caldo alla sera,hai ragione Csaba quando dici che è semplicemente questione di abitudine, l’abitudine di scegliere il mercato al posto dei centri commerciali , l’abitudine del bio. Se ci siamo abituate a correre come delle gazzelle dalla mattina alla sera credo ci si possa abituare anche a rallentare un po’ e godere veramente dei piaceri e dello stare in famiglia. Oggi purtroppo ho dovuto trovare il “tempo” per andare ad un funerale di una giovane mamma dell’amichetto del mio bambino e credetemi niente più di queste circostanze mi fa riflettere!!
Questa persona ha raccomandato a me personalmente come a tante altre di meravigliarci del fiore che nasce nel campo e del sole che sorge ogni giorno e soprattuto di non sentirsi in colpa se davanti ad una poesia ci si è soffermati per troppo tempo….perché il tempo non torna più indietro. E allora con la mia famiglia la mattina si scende in cucina per la colazione non più 7:45 per buttare giù di corsa un caffè e schizzare per essere puntuali a scuola e a lavoro, si scende alle 7:00 e sul tavolo caffè e cappuccini fumanti con pane fresco fatto in casa “rigorosamente senza glutine” o una bella chiffon cake preparati con amore e apprezzati con passione. C’è ancora molto da lavorare ma siamo sulla buona strada.
Grazie Csaba e grazie a tutt’e perché anche il blog profuma di famiglia.

csaba |

Cara Ilaria, le tue belle parole mi hanno davvero dato un grande piacere. Vorrei una fetta della tua chiffon cake!! Sì, la famiglia è ciò che di più importante ho costruito nella mia vita. Non c’è altra cosa alla quale potrei dare lo stesso valore. Qui a Milano molte persone fanno colazione al bar in piedi (anche con i bambini, prima di andare a scuola). magari a loro piace così. Ma io ho corso tanto da ragazza, mi sono affannata nel vero senso della parola per andare sempre più veloce. Poi mi sono resa conto che… semplicemente, non era necessario. Ora arrivo comunque al mio obiettivo. Ma grazie alla tenacia, non alla corsa. Un saluto a tutta la Sardegna…

ilaria |

Grazie Csaba!!!🌞

ilaria |

Sarei tanto felice di offrirti la mia chiffon cake (senza glutine)quando verrai in Sardegna buona giornata 😍

csaba |

Grazie Ilaria ❤️

Carla |

E’ incredibile come mi ritrovo nei tuoi post, cara Csaba, condivido in pieno quello che hai scritto, anche se lavoro, cerco sempre di conservare le buone abitudini. Uso sempre cibi freschi e niente di surgelato, o piatti pronti. Ho la fortuna di avere vicino casa un mercato a km. 0 dove trovo ottimi prodotti che, essendo freschissimi, durano parecchio, e questo è molto comodo visto che ci posso andare solo una volta a settimana. Oltre le verdure vendono anche uova, carne, pesce di ottima qualità, certo i prezzi non sono molto vantaggiosi, però ne vale la pena. Andare al ristorante mi piace però anch’io preferisco le cene in casa, è più intimo, adoro intrattenere gli ospiti e sono orgogliosa quando ricevo complimenti per quello che ho preparato. Infine per quel che riguarda la pausa del thè, io sono più per la pausa caffè, lo preparo spesso anche in ufficio e devo dire che è un’ottima scusa per socializzare con i colleghi, adoro fare una breve pausa e poi rimettermi al lavoro più distesa e ricaricata.

csaba |

Che bello Carla, avere una collega che prepara la pausa caffè. Sei un esempio. I mercati locali sono la mia passione, ma non riesco a frequentarli settimanalmente. Almeno per ora. Buona giornata!

Sabrina |

Buongiorno Csaba e buongiorno a tutte.
Il tuo post è, come sempre, godibile e condivisibile appieno. Purtroppo, per il lavoro che faccio e, soprattutto, per via del “luogo” ove lo svolgo, non mi è possibile fare un the come si deve e poi degustarmelo in relax….
Il tempo è senza dubbio una delle cose più preziose che abbiamo ed il mio rammarico è quello di non averne mai abbastanza.
E così necessariamente qualcosa va sacrificato…per me è la spesa quotidiana, il poterle dedicare la giusta attenzione, appunto la pausa pomeridiana (tranne il fine settimana, per fortuna!!), pranzare a casa (a volte anche solo pranzare…), il poter lavorare da casa…..Il pane riesco a farlo solo una volta a settimana (e, confesso, non sempre) e ci sono giorni che mi sento irrimediabilmente “stropicciata”!
Ma ho la fortuna di fare il lavoro che ho sempre voluto fare e questo lo considero un privilegio!
Mia figlia Sophia ha 8 anni e fa giornata piena come la mamma (mio marito la porta a scuola alle 8.15 ed io la vado a prendere alle 18) ed è prioritario per me la sera dedicare le energie rimaste (poche) a lei.
Ecco, sono davvero una donna imperfetta, ma cerco comunque la mia sintonia interiore…in tutto! E quando al sabato posso finalmente fare un dolce (seguendo sempre una tua ricetta, cara Csaba, perché sono davvero infallibili!!!) che so renderà felici i componenti della famiglia (gatto compreso!!!), allora anch’io mi sento in pace col mondo!
Vi abbraccio tutte.
Sabrina

Lalla |

Sabrina non sei assolutamente imperfetta! Io mi sento “stropicciata” ogni giorno! E’ la vita di oggi che ci fa correre e correre e correre, rinunciando a una buona fetta di qualità.
Tua figlia Sophia è molto fortunata ad avere una mamma attenta e premurosa come te!
Una carezza al gatto 🙂

MARINA N |

Mi aggiungo alle stropicciate….è proprio vero il tempo sembra non bastare mai e si corre sempre troppo. Forse sono io che non riesco più a trovare i giusti ritmi! Comunque concordo sul buon cibo preparato in casa anche se confesso ultimamente non ho molta voglia sarà la stanchezza…oggi comunque ptima di venire al lavoro ho fatto il pane e non vedo l’ora di assaggiarlo è una nuova ricetta. Per i cibi acquistati al mercato purtroppo non sempre sono di qualità. Cosi come il biologico non sempre è tale….cerco di stare attenta ma non è facile

Sabrina |

Grazie Lalla, le tue parole mi hanno confortato quanto una deliziosa fetta di torta al cioccolato…mangiata sul divano in assoluta calma con una tazzina di caffè (con la panna, of course!!!!).
Sei stata davvero dolce!
Un grande abbraccio!
Sabrina

csaba |

Cara Sabrina, le tue parole riflettono l’animo di una donna autentica. Di una madre impegnata e – come molte donne – intenta a dedicare ogni singolo momento libero non a se stessa ma a chi ama. Se fai il lavoro che volevi fare hai raggiunto un grandissimo obiettivo. Posso chiedere qual è? Se si può dire qui… Il fine settimana sembra essere, dalle tue parole, un’isola felice che ti sei costruita con amore e che mantieni vivo con grande energia. Brava! Ti stimo molto, il mio lavoro è proprio quello di dare alle donne come te la ricetta per la torta del week end. Mi sento privilegiata. Grazie.

Sabrina |

Cara Csaba! Grazie per le dolcissime parole! Faccio l’avvocato per un ente pubblico, coniugando così gli aspetti positivi e negativi del libero professionista e del dipendente! E sì, nonostante le scadenze, riunioni e tutto ciò che gira intorno ad una causa…ho sempre cercato di preservare il fine settimana per la famiglia e per me! E tu mi sei stata di grande aiuto, con la tua innata dolcezza e tranquillità mi hai confortato nei momenti grigi e, soprattutto, mi hai fatto amare la cucina….soprattutto i dolci! ! Nel forno cuoce ora una torta al vino e ho fatto il pane…e mi sento bene! Un grande abbraccio!
Sabrina

Luisa |

Buongiorno Csaba leggendo il post mi ritrovo anch’io in tutti questi punti. Mentre scrivo, lievita in forno spento l’impasto per la focaccia e poi una volta acceso, ci sarà posto anche per una ciambella :), oggi merenda in compagnia di un amichetto del mio piccolino.
I punti da te indicati già li seguo. I piatti pronti non li amo così come le merendine, la mia pancia proprio non li tollera…per la spesa, ecco faccio un po’ fatica a fidarmi degli acquisti al mercato, perché nessun cartellino e’ garanzia di provenienza (viene tutto dall’Italia mah ?!)…e quindi il supermercato in questo da una certezza scritta almeno in più. Poi quando la stagione ed il tempo lo consentono, faccio scorte dai miei in Emilia grazia al piccolo orticello. I pranzi in famiglia sono sempre ben apprezzati sia dai grandi che dai piccoli ma soprattutto ciò vale per i weekend…anche se dopo aver mangiato, scappano a giocare, difficilmente si riesce a trattenerli più di 20 minuti :). Il mio “lusso” dei pranzi fuori viene assecondato più che altro dal maritino giusto perché sia domenica o festa anche per me e non stare sempre a “spignattare”, e fare cose diverse, anche se amo da sempre cucinare e come Gisella continuo a scrivere ricette su ricette e rigorosamente a mano.
Grazie per questo post che aiuta ad apprezzare ogni volta veramente le piccole attenzioni verso la famiglia, se qualcuno lo fa notare ci si mette ancora più impegno ;).

Per Simona: mi rivedo nella tua descrizione a circa sei anni fa…i primi tempi sono duri ma con gli aiuti giusti e una buona organizzazione si riesce a far fronte a questa nuova bellissima gestione di ampliamento familiare ;).

Buona giornata
Luisa

teresa |

Cara Csaba,
ho 33 anni e tre bimbi che vanno dagli otto anni e mezzo ai 13 mesi…dopo la prima bimba io e mio marito avevamo deciso che bastava così. ..poi il Signore, che sa sempre quello che fa, ha per fortuna deciso diversamente! E non lo ringraziero’ mai abbastanza…i miei bimbi hanno cambiato la mia vita in meglio ed hanno cambiato anche le mie priorita’ ! Mi sono sposata lasciando indietro 5 esami all’ università col pensiero che prima o poi avrei avuto il tempo di farli e prendere la tanto sudata laurea! Ad oggi non sono ancora riuscita …sto cosi bene cosi come sto e non mi va di rubare tempo prezioso ai miei bimbi perché so che questi momenti non tornano e quando saranno piu grandi certamente avrò modo di recuperare, sempre se ne avrò voglia! Nel 2017 non ho vergogna nel dire che sono una mamma,casalinga, felice ed appagata che trova la sua linfa vitale nelle piccole cose o coccole che dedica ogni giorno alla sua famiglia ed alla sua casa! Il fatto di non lavorare non lo vivo come un insuccesso, come tante volte qualcuno ha provato a farmi notare,ma come un enorme privilegio! Ben sapendo che tante donne sono costrette a lasciare i loro bimbi piccoli per non dover perdere il lorol posto di lavoro! Diciamo che nella mia giornata i momenti slowpleasure sono molti e ringrazio il cielo per questo! Buona giornata a tutte!

Rita Salvador |

Buongiorno Teresa, complimenti per la tua bellissima famiglia!
Finalmente posso condividere la mia felice condizione di mamma – casalinga felice ed appagata! Io ho lavorato un po’ a singhiozzo, visto la situazione generale del paese, ma ora sono 3 anni che non lavoro e sinceramente sto benissimo e coccolo i miei due uomini (marito e figlio di 18 anni), che puoi immaginare come sono disperati (!!!!!!). Ormai non rispondo più a quelle signore che sgranano gli occhi ed esclamano: Ma come fai a stare a casa?!?!?
Rispetto tutte le donne che corrono dalla mattina alla sera, l’ho fatto anch’io per anni, ma ora mi godo questo momento in piena serenità.
Auguro a te e alla tua famiglia momenti sereni e allegri.
Buona cucina a tutte!!!!

MARINA N |

Beate voi potessi stare a casa pure io! 😥

Teresa |

Buonasera Rita, grazie e tanti auguri di buon tutto anche a te ed alla tua famiglia!

Il circolo delle signore |

Buongiorno a tutte signore! Cara csaba, il tuo post è molto stimolante, la mia fatica più grande tuttavia è passare dalla teoria alla pratica. Sto utilizzando molto la tua agenda sulla base della quale scrivo una miriade di elenchi e rivedo e rinnovo vecchi schemi di organizzazione domestica. Ma in questo periodo, con una bimba di un mese che mangia ogni 3 ore e una di 3 anni e mezzo faccio davvero fatica. Quindi metto in pratica un altro tuo consiglio: applicare le regole e i consigli che ci danno adattando alla “fase della vita” che si sta attraversando: quindi ora ho fatto diventare abitudine la colazione tutti insieme nel week, la routine della spesa fresca dai miei negozianti di fiducia è una più attenda spesa al super, evitando i prodotti pronti. A presto, Simona

Ehuè |

Una buona tisana prima di andare a letto. Distende e rilassa.
Gli altri consigli sono preziosi e rappresentano verità oggettive. La parte difficile è costringerci a cambiare abitudini per rallentare e ritagliare del tempo per il nostro benessere. A volte ci provo, ma la pressante routine di corse e affanni torna sempre ad avere la meglio!

Marina Minelli |

Cara Csaba che invidia Parigi… quella che sento un po’ come la mia seconda città. Mi manca, capitano anni che ci torno anche due o tre volte di seguito e anni che manco, pazienza.
Sono d’accordo con alcuni dei tuoi sette punti, con altri meno perché purtroppo viviamo in realtà diverse e spesso le vite sono complicate. Mi viene in mente Parigi – e tutta la Francia a dire il vero – che ha splendidi mercati rionali all’aperto praticamente in ogni giorno della settimana, domenica compresa, dove si trova di tutto e tutto di ottima qualità. Dove vivo io no. C’è un mercato settimanale di frutta e verdura ma a casa del diavolo e sinceramente la qualità è scarsa con prezzi neanche tanto contenuti. Io vado in un negozio di frutta e verdura, facendo attenzione allo stagionale e al locale ma non sempre funziona. Da qualche mese sono rimasta senza auto e abitando in una città di mare ma abbarbicata su una collina devo anche organizzare il trasporto della mercanzia. E alla terza salita verso casa, sudata nonostante il freddo, mi passa tutta la poesia della spesa con la sportina di paglia modello francese.
Per questo non riesco a pensare in piccolo e mi organizzo per fare una spesa settimanale o anche di più se riesco.
Le cotture lente invece non sono nella mia natura, io cuocio a fiamma alta e sono una specialista della cena veloce e del “mettiamo tutto in forno e via”. Il mio forno è l’elettrodomestico più usato della casa 😉
Infine pasti pronti del tutto no, però perché demonizzare certi preparati congelati che sono un’ottima base di partenza o anche una soluzione veloce quando non si ha tempo o, diciamolo, voglia. Perché mica devo avere sempre voglia di cucinare. Ci sono giorni che non mi va, punto e basta. Non mi voglio sentire in colpa per questo e per il fatto che uso per esempio un’ottima vellutata di zucca di un noto supermercato, congelata, ottima, veloce, dentro ci sono zucca, carote, olio e rosmarino. Anche questo per me è essere slow 😀
Goditi Parigi!

gisella |

Cara Csaba, è sempre piacevole ed interessante leggerti! Certo anch’io ho degli slow pleasures, alcuni li condivido con te come cuocere il pane o una torta ( nn tutti i giorni però) e festeggiare le ricorrenze tutti assieme. E come dici tu questa tradizione è già migrata ai miei due figli, non esiste proprio che si festeggi un compleanno, una partenza, un ritorno senza sedersi tutti a tavola assieme. Un’ altra buona abitudine è quella di apparecchiare SEMPRE e con CURA la tavola, anche se sono a casa sola prendo tutto quello che mi serve (tovagliolo di tessuto compreso ed abbinato al piatto) ed apparecchio per bene, ogni tanto se sono ispirata ci scappa anche la candela accesa. Mi piace fare colazione quindi preparo alla sera in modo che al mattino debba solo accendere il fuoco sotto alla caffettiera e scaldare il latte, fette biscottate con marmellata fatta in casa o una fetta di torta e una spremuta accompnano il tutto. Un altro grande slow pleasure è quello di sfogliare libri di cucina, riviste e i miei quaderni sui quali scrivo ricette da quando mi sono sposata; alcune ricette sono “datate” ma alcune le riscopro in occasioni di pranzi e cene. È un’ “abitudine” che non abbandonerei per niente al mondo!
Buona serata a tutte ed a te Csaba buon rientro 😉

Maria Luisa Mottola |

Buon pomeriggio cara Csaba, questo post e’ una vera riflessione , su come apprezzare tutte le cose buone della vita, in particolare i gesti quotidiani la colazione, preparata con cose fatte da noi, il pranzo la cena in famiglia, con un buon pane preparato in casa, i prodotti freschi acquistati al mercato, io ho un piccolo orticello e un po’ mi arrangio con quello che mi offre! Mi piace preparare cibi fatti da me! E nelle ricorrenze amo fare qualcosa di speciale grazie ai tuoi libri e alle interessanti ricette! Grazie infinite a te e a tutte le signore ! Buona serata un saluto affettuoso!

Vania |

Csaba, ti sei connessa telepaticamente con la mia lavastoviglie, dì la verità!
Buon pomeriggio a te e a tutte.
Ebbene, ieri sera la mia lavastoviglie è scesa in sciopero e in attesa del tecnico, ho lavato i piatti a mano. Ero decisa a fare una cosa veloce, velocissima, pronti via.
E invece no, ho appositamente voluto metterci tanto tempo, con un risultato sorprendente e ….. absolutely slowpleasure!
La lavastoviglie rotta mi ha dato lo spunto per riflettere su quanta poca importanza di solito si dà a tutto ciò che ci è servito per cucinare del buon cibo. Ieri sera – probabilmente a causa di favorevoli congiunture astrali – mi sono accorta invece che mentre li lavavo, accarezzavo i bicchieri con delicatezza, quasi li incipriavo i piatti, e quanto alle pentole le trattavo come il sederino di un bimbo appena nato. Ho provato per loro una sottile gratitudine, perché anche essi avevano a modo loro contribuito a rendere gustosa e molto piacevole la cena.
E che cena! Cucinata con i prodotti del mercato rionale del sabato mattina, diventato per me un appuntamento irrinunciabile, quello che mi permette di arrivare a casa con sacchetti, sporte e cartocci di verdura profumata, di carciofi stupendi che aspettano di essere quasi messi in vaso, assieme al radicchio tardivo trevigiano, al cavolo nero, alle foglie di barbabietola rossa e a tutta l’abbondanza che questa stagione pur fredda ci offre.
E che gratitudine per tutti quegli ortolani che ti consigliano ricette semplici, gustose e fatte di saperi antichi, e che ti mettono da parte un cartoccio di uova freschissime, e quanto affetto per quelle nonnine, clienti del mercato, che si rivitalizzano con genuino stupore delle loro badanti se solo permetti loro di consigliarti come rendere morbidi e profumati i fagioli, come fare un frico doc (qui a Udine il frico è un’isitituzione) e come preparare una frittatina con le erbette di stagione.
Giustamente hai parlato nella tua lista di buone abitudini – sulla quale concordo incondizionatamente – del mercato come luogo dove si possono ricaricare le pile, anche perché permette di riscoprire il rapporto diretto con la nostra terra e dove, soprattutto, il tempo scorre lento, scorre bene.
E tutto si sviluppa di conseguenza: il tempo speso consapevolmente e piacevolmente diventa desiderio di condividere un buon pasto assieme alla propria famiglia, un pasto in cui il silenzio tra un boccone e l’altro diventa “pieno”, parla ai sensi e stempera il volto in un sorriso di intimo appagamento.
Il cibo è come un libro di fiabe, racconta tante storie e sono tutte storie bellissime.
Oddio che tardi, è quasi ora del tè, Lalla forse lo ha già preso, leggo, mentre io spedisco ancora qualche mail, faccio un paio di telefonate e nel frattempo tiro fuori la mia magnifica tazza decò – prezioso regalo natalizio di una cliente – e mi preparo una tisana detox.
Buon pomeriggio a tutte

K@ti@ |

Appena hai terminato tutti i tuoi riti(hygge naturalmente) mi daresti la ricetta del frico? Quando puoi…

Vania |

La ricetta del frico? Con piacere, Katia, ecco la versione in voga a casa mia (che sono friulana solo d’adozione).
Per 4 persone
– 4/5 patate di media grandezza a pasta gialla;
– mezza cipolla bionda;
– una selezione di varie stagionature di montasio (tipico formaggio dop friulano): fresco, 4 mesi e stagionato per un peso complessivo di circa 4 etti o più
– qualche cucchiaio d’olio evo
– un pizzico di sale
– pepe
– padella antiaderente, diametro 26 almeno
– spatola tipo quelle in silicone
Sbuccio le patate, le taglio a tocchettini uniformi e le metto a cuocere a vapore; taglio a cubetti tutti i formaggi e li metto in una ciotola ed infine taglio julienne la cipolla e la metto a soffriggere a fuoco basso nella padella antiaderente per 5/6 minuti o fino a che non diventa trasparente. Quando i tocchetti di patate sono quasi cotti, li tolgo dalla vaporiera e li verso direttamente nella padella antiaderente dove soffrigge la cipolla. Tolgo temporaneamente dal fuoco la padella e schiaccio con una forchetta i cubetti di patate facendo attenzione che rimangano anche dei pezzettini interi che si cuoceranno poi man mano. A questo punto amalgamo i due ingredienti a fuoco vivace per un paio di minuti, aggiustando di sale (io non ne metto proprio) e di pepe, infine aggiungo tutti i formaggi, amalgamandoli al composto.
E qui comincia il bello. Il formaggio dopo qualche secondo inizia a sciogliere e a rilasciare olio in continuazione. Questa fase va seguita costantemente: la padella antiaderente è fondamentale ma anche la spatola, che serve a girare l’impasto che piano piano di formerà. E’ necessario poi togliere l’olio in eccesso che apparirà ai bordi della padella fintanto che il formaggio non sarà del tutto sciolto, quindi per una decina di minuti bisogna dedicarsi a questa operazione. Io solitamente termino la cottura nel forno, che regalerà una doratura uniforme ed una crosticina croccante. Forno a 160° per almeno una ventina di minuti.
Di solito si accompagna questo piatto rustico e tipicamente autunnale con fettine di polenta ed anche con una frittata classica fatta con erbe. Una fresca insalatina (magari del radicchio rosa di Gorizia, una assoluta prelibatezza) daranno un bell’equilibrio al piatto. Per la mise en place, una tovaglia a quadrotti con qualche fondina di terracotta completeranno l’atmosfera rustica tipica del piatto. Un caro saluto

gisella |

da fare, grazie !

K@ti@ |

Grazie mille! Lo provo.

Rita Salvador |

Padre veneto di montagna e io nata a Spilimbergo, ma fiorentina da quando ho 6 mesi di vita, ma il cibo nordico lo adoro!!! Lo rifaccio senz’altro con la tua ricetta, un po’ diversa da quella delle zie. Grazie!

francescaA. |

Che bellissimo post e che commenti …… siete persone stupende . E’ un piacere leggervi .
Vi voglio bene .
Saluti Francesca

Silvia |

😘

Silvia |

Innanzitutto bellissima foto! Luce, armonia e un sentore di una primavera non così lontana, lo scolapasta é come il mio! 🙂 Poi, il piacere di fare la spesa, a me piace molto, con attenzione, purtroppo per questioni di tempo molto spesso al supermercato, ma per fortuna ora anche lì si trovano prodotti sani, bio e semini legumi e verdura. Cercherò in futuro di vedere anche in altri posti.. La tavola, la convivialità, stare seduti a colazione, a pranzo e anche a cena, la considero una vera fortuna, per orari simili riusciamo a fare i tre pasti insieme ed é una cosa fantastica, i più bei momenti della giornata, chissà se sarà sempre così, ma per il momento mi godo questa fortunata abitudine. Andiamo molto poco al ristorante, é molto gratificante cucinare in casa, sperimentare, anche sbagliare e riprovare, anche noi con la musica in sottofondo, o le nostre voci stonate che poi ci fanno tanto ridere. Amo i miei piatti, le mie tovaglie, le mie pentole, la nostra casa, non nuova, ma che profuma di noi, quando rientro la sera, sento che tutto dice famiglia, anche se in due, ma lo siamo ugualmente

Mara |

Cara Silvia,
hai ragione. Riuscire a consumare tutti i pasti a casa e soprattutto insieme alla famiglia è davvero una grande fortuna.
A me manca molto.
Concordo con te anche sulla fornitura dei supermercati. Per esempio, in molti supermercati Carrefour hanno creato un filare di prodotti biologici e vegani.
Sempre al Carrefour ho fatto una fantastica scoperta che mi permetto di consigliarvi ragazze: al reparto succhi ho trovato un succo alla melagrana ECCEZIONALE! E’ solo succo di melograno ed è davvero buono! Poi, essendo confezionato in bottigliette di plastica, è anche pratico. La marca è ” Natura Buona”.
Il succo alla melagrana ormai è diventato un classico per me a colazione. Non potrei farne senza!

Mariolina |

Bello ricordare che sono i piccoli gesti quotidiani e delle semplici abitudini a rendere belle le nostre giornate!basta un caffè con un muffin assieme ai propri cari per iniziare la giornata,un abbraccio e via,ognuno per la sua strada,per ritrovarsi nuovamente a pranzo(quando si può) e a cena attorno ad una bella tavola piena di amore!grazie Csaba,non stancarti mai di coinvolgerci nelle tue ormai consolidate abitudini,nelle tue nuove idee,sei una fonte inesauribile che ci da la voglia di migliorarci sempre,un abbraccio

K@ti@ |

Questi 7 punti sono miei ormai da tempo ma non mi son mai resa conto che “famiglia” non è solo quella come la mia, ci son così tante realtà ormai a cui non ho mai pensato convinta che tutto fosse simile al modo in cui vivo, solo per fare un es. mio marito che esce alle 12.00 dal lavoro si fa 15′ di auto per venire a pranzo a “casa” e ripartire alle 12.40 e quando si siede a tavola non trova mai prodotti gia pronti da scaldare in padella nonostante io arrivi assieme a lui, ma cibi cucinati la mattina o la sera prima, magari non con tutto quell’amore di cui si parla tanto in questo blog ma senz’altro per rispetto della persona,del cibo e della vita.

Lalla |

Buongiorno!!
Punti molto interessanti, li condivido tutti ad eccezione del primo, non sono una grande fan del km zero. Non sempre il contadino sotto casa è garanzia di qualità. Nella mia zona la terra non regala grandi prelibatezze e tendo sempre a fare i miei acquisti dal fruttivendolo del paese vicino che importa frutta e verdura del sud. Che anche li, vai a capire la zona, il tipo di coltivazione, ma almeno hanno più sapore.
Mentre sono assolutamente d’accordo che ognuna di noi dovrebbe impegnarsi un po’ e portare in tavola prodotti cucinati in casa e non piatti pronti! La maggior parte delle mie amiche non cucina e addirittura compra le verdure surgelate pur di non perdere tempo a pulirle!! Non so voi ma a me questa cosa mette una gran tristezza.
Per quanto riguarda il tempo passato in cucina, per quanto mi riguarda credo cha sia il miglior tempo speso! Mi rilasso, mi diverto e condivido questa passione con mio moroso. Quando non abbiamo impegni con gli amici ci piace passare il sabato sera a cucinare insieme, bevendo vino e ascoltando musica, impagabile!
Il pane, un vero antistress! In realtà io amo follemente tutti i lievitati. Quando l’impasto è ben lievitato sono li che annuso la ciotola con quella palla morbida, soffice e profumata all’interno (soprattutto se si tratta di dolci), che meraviglia!
Mentre il tè, salva ogni giorno i miei pomeriggi lavorativi! Solitamente finiamo le visite vero le 16. Appena vanno tutti via, mi preparo il mio tè, rigorosamente in foglie (a Treviso c’è un fornitissimo negozio di tè pregiati in foglie, puri e mélange), senza i miei cinque minuti di relax e una tazza di tè verde profumato non arriverei a sera!
Grazie per questo post Csaba! Mi ha trasmesso tanta serenità!
I pazienti iniziano ad arrivare… e poi alle 16 tè! 🙂

Rita Salvador |

Ciao Csaba, oggi dopo la settimanale ora di piscina, sono tornata a casa e per continuare la sensazione di benessere data da lo sport, ho impastato il mio pane che ora lievita in forno.Da quando ti seguo, ho inserito molte abitudini nuove e che riguardano la lentezza e il buon cibo sano e tutta la famiglia ne è contenta……ancora grazie.
Quando vieni a Firenze? Per Taste?
Saluti a tutte e buona cucina!
Rita

Mara |

Cara Csaba,
adoro i tuoi post dove parli delle buone abitudini. Osservando il mondo che mi circonda e nel mio “piccolo”, percepisco in pieno il bisogno di gran parte delle persone di riscoprire i momenti di convivialità OFFLINE e dei piccoli e grandi piaceri quotidiani.
Da quando leggo assiduamente il tuo blog e i commenti delle favolose ragazze, ho imparato, sto imparando e imparerò tanto.
Ho ripreso a fare colazione con calma (purtroppo da sola!) alla mattina e sto imparando a fare il pane in casa. Sono riuscita a convincere i miei genitori a cenare più o meno sempre alla stessa ora e cerchiamo di farcela sempre.
Da sempre la mia famiglia e i nostri amici festeggiamo a casa le nostre ricorrenze e abbiamo le nostre tradizioni (cibo non molto sano e leggero ma conforta l’anima e rende la tavola allegra!)
Il 2017 sarà un grande anno…me lo sento!