Quando arriva la bella stagione, trasferire la tavola all’aperto dà sempre una grande soddisfazione. Sarà il desiderio di sentire il primo sole sulla pelle, oppure quello di poter godere di un po’ di verde intorno a noi. O anche semplicemente cambiare l’orizzonte del proprio ricevere: non ci sono scuse per non organizzare una colazione o un pranzo all’aperto.
Anche se spesso dico che vorrei una casa più grande (solo per poter avere più spazio per i piatti, è ovvio) la cosa più bella che mi ha regalato uscire dal centro è stata la terrazza sulla quale si affaccia la mia cucina. Certo, non tutti dispongono di una bella terrazza grande o di un giardino, ma non è quello che deve farvi rinunciare. Posso dire per esperienza che le terrazze piccole regalano grandi atmosfere. Nella casa in cui vivevamo prima che nascessero Edoardo e Ludovica, dopo aver sistemato qualche vaso con piante e fiori, per renderlo più accogliente, ci stava a malapena un tavolo quadrato da un metro di lato con due sedie, ma era inserito tra le foglie, aperto sul cielo cittadino e beneficiava di una bella vista, anche se chi sedeva di spalle doveva immaginarla. Ho apparecchiato quel tavolo in molti modi creativi per due e per quattro persone e il risultato è sempre stato bellissimo. Sì, ci stavamo un po’ stretti, ma mai scomodi.
COME APPARECCHIARE IN ESTERNO
Le regole non sono molto diverse quando siamo fuori, all’aria aperta, ma si deve tenere conto dello stile della “stanza” che è più ampia, e del clima. Una tavola posta all’esterno deve armonizzarsi con la natura che ha intorno: nei colori, nello stile, per la presenza di eventuali fiori, candele o decori.
Il mio primo consiglio è quello di ispirarsi alla natura circostante senza esagerare. Il secondo consiglio di tenere le cose sul semplice, ma non trascurato. Mi piace usare tovaglie di lino stropicciato che non debbano necessariamente essere stirate per fare bella figura. Piatti più country e colorati, un solo bicchiere e una brocca (se c’è il vino, ovviamente servono i bicchieri in più).
Quello che dovete ricercare è il filo della coerenza che cuce insieme tre cose: lo stile della tavola, il luogo dove vi trovate, il menù che avete scelto. Questa affermazione è sempre vera, ma quando si apparecchia all’esterno è fondamentale conoscerla e rispettarla, per evitare di cadere nell’errore che poi vi porta fuori strada.
Per il resto: piatti, posate, bicchieri e tovagliolo hanno la loro posizione, come sempre.
Nella foto della mia tavola – trovate qui anche il reel realizzato in collaborazione con La Molisana – ho utilizzato:
-tovaglia di lino stropicciato panna / écru con tovaglioli abbinati
-i piatti del servizio di Vietri in verde e giallo
-bicchieri in vetro verde realizzati a mano (souvenir del vaiggio a Palma de Maiorca)
-posate in metallo argentato filet toiras
-vasetti in vetro di recupero per il centrotavola diffuso, con dentro eucalipto e ranuncoli
-cestino del pane vintage, intrecciato
Una nota i importante: la lunetta da insalata. Visto che questo servizio ne dispone, mi piace utilizzarla, ma ovviamente si può fare senza. Se la apparecchiate, mettetela a sinistra del piatto.
7 REGOLE PER ORGANIZZARSI BENE
Quando si riceve in esterno ci sono alcune situazioni critiche che è bene conoscere a fondo, per non farsi trovare impreparati. Attenendovi alla semplicità e considerando i miei 7 punti qui sotto, sono sicura che tutto andrà per il meglio.
- Scegliete bene il luogo dove si allestirà la tavola: assicuratevi che non sia troppo ventoso, che non sia al sole nella prima parte della serata, che il tavolo e le sedie, se sono state portate sull’erba, siano stabili e non sprofondino. Nulla è peggio che mangiare scomodi, qualunque sia il motivo.
- Scegliete l’eleganza della semplicità. Ricevere all’aperto può essere meravigliosamente non complicato, se ci pensi prima. Potete optare per una tovaglia in cotone (bianco o stampato) con tovaglioli coordinati, ma se il tavolo è bello suggerisco dei semplici runner o delle tovagliette (magari in paglia) purché con tovaglioli in tessuto. Tovagliette e runner si adattano alle dimensioni di ogni tavolo.
- Usate stoviglie pratiche, che si possano lavare in lavastoviglie, ed evitate il sottopiatto (anche se l’apparecchiatura è elegante, sarebbe pretenzioso). Se siete alle prime armi, vi consiglio un look “tutto bianco”: eviterà l’imbarazzo di qualsiasi errore. Se invece abbinare tonalità a decori è il vostro passatempo preferito, potete osare anche un grande tavolo tutto spaiato e mix & match, come quelle delle stylist di moda.
- Scegliete un centrotacola diffuso: è più facile da fare in casa, più comodo da sistemare in tavola e da spostare eventualmente un po’, se serve.
- Scegliete ricette non troppo complicate e considerate bene i tempi: chi lavora nel catering vi dirà che se volete servire una cena all’aperto è meglio contare su preparazioni che non temono la temperatura ambiente. Non abbiate paura di scegliere la via della semplicità: meglio tanto cibo facile da preparare che poche ricette complesse che vi faranno arrivare esausti. A volte un buon piatto di pasta è tutto quanto mi piace servire, seguito magari da un’insalata e da una fetta di quiche.
- Puntate su un dolce finale. Meglio un solo piatto forte, ma un ricco buffet dei dolci, che tanti primi piatti e poi una piccola torta da dividere. Alle persone piace assaggiare dolci nuovi e un pranzo all’aperto sarà migliore se servirete un dolce, della frutta, oppure del gelato e magari una grande ciotola di panna montata.
- Per gli ospiti: andate eleganti, ma senza tacchi. Se l’abbigliamento pone la questione, non abbiate dubbi: scegliete un abito super semplice, magari anche lungo sino ai piedi, da portare con scarpe basse. Sarete elegantissime senza essere scomode. Gli occhiali da sole sono consentiti, ma se possibile – se il sole non è troppo – toglieteli sempre a tavola e per conversare. Il cappello invece resta in testa.
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Questo post è realizzato in collaborazione con La Molisana. I vostri commenti sono, come sempre, i benvenuti.