Leggere è come bere e respirare, per me. È una cosa che devo fare ogni giorno, che faccio da quando ho memoria. Da piccola mi sedevo per terra, appoggiandomi con la schiena al retro del mobile che conteneva il divano. Avrei scoperto solo molto dopo che si trattava di un pezzo di design degli anni ’70 (il divano di Bernini con il bar integrato) per me all’epoca era il luogo dove isolarmi per perdermi tra le pagine di un libro.
I club del libro sono molti, e inaugurati con i fini più nobili: creare un appuntamento fisso tra amiche di vecchia e nuova data per discutere trame dei romanzi, come fanno Diane Keaton, Jane Fonda, Candice Bergen e Mary Steenburgen nel film “The Book Club” uscito nel 2018 (che ha avuto anche un sequel nel 2023); oppure in una delle librerie o dei caffè del vostro quartiere. O ancora, un raffinato ed esclusivo club per artisti. Io ho pensato di creare un gruppo di lettori che possa riunirsi una volta all’anno magari anche fisicamente, in qualche luogo, e una volta al mese qui, in modo democratico e accessibile per tutti, su Instagram.
Vorrei che fosse per noi lo spunto per coltivare il nostro intelletto.
Chi può definirsi “un intellettuale?” La Treccani dice che è: “una persona colta, che ha il gusto del bello e dell’arte, o che si dedica attivamente alla produzione letteraria e artistica, ma anche individuo che svolge attività lavorativa di tipo culturale o nella quale sono prevalenti la riflessione e l’elaborazione autonoma.
Ecco il club del libro servirà a questo: a stimolare la riflessione e l’elaborazione autonoma, e a intrattenerci con scrittori che possono essere davvero definiti tali.
Per cominciare, ho scelto una scrittrice che amo moltissimo e che rappresenta per me un modello. Se un giorno potessi essere in grado di scrivere un romanzo, sarebbe alla sua prosa che vorrei guardare. Forse appena meno asciutta e tagliente, ma sicuramente pura, limpida.
Annie Ernaux è una scrittrice francese che oggi ha 84 anni (li compirà l’1 settembre di quest’anno). È nata a Lillebonne, un piccolo paesino che dista solo 50 km dalla casa nella quale noi trascorriamo le vacanze estive di famiglia, in Normandia. Ha scritto moltissimi romanzi – tutto fortemente autobiografici e spietati – vincendo diversi premi: dal Marguerite Duras al Premio Strega Europeo. Ma è stato nel 2022 che è balzata sotto gli occhi della più larga cronaca, quando ha appreso di essere stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura.
La sua vita è per me il simbolo di quell’emancipazione femminile culturale che amo alla follia: una donna che si è fatta da sé, con fatica, partendo da una famiglia molto modesta e studiando per arrivare a insegnare lettere moderne in un liceo. Una donna che ha coniugato la cultura con la maternità, il matrimonio con la carriera, cucendo insieme tutto con una intensa fatica portata con eleganza e grazia assolute. Se guardate le sue foto, ieri come oggi, ha un’eleganza intramontabile, che non è nel portamento, né negli abiti, ma nello sguardo. Da ragazza, desiderosa di emergere dalla povertà del dopo guerra, non ha usato altro che le sue mani e la sua testa per costruire la propria strada e arrivare al successo.
Nei suoi libri Annie Ernaux racconta questo processo di crescita e di emancipazione borghese attraverso lo studio, il matrimonio e il lavoro. Ma parla anche di matriarcato (quello di sua madre) di aborto (il suo, clandestino, negli anni ’60) e di morte (quella di sua madre) per portare chi legge verso una crescita interiore.
Il libro dal quale vi consiglio di cominciare è “Una donna”. Pubblicato nel 1987 in francese per Èditions Gallimard, parla della perdita della madre con quel tono asciutto tipico della scrittura di Ernaux. Dalle pagine esce un tema che oggi è centrale nella nostra società: “il desiderio di affrancarsi nell’esperienza di genere all’interno di una società patriarcale”. Sono passati 35 anni dall’uscita del libro, ma ancora oggi abbiamo il bisogno di capire perché certe cose sono così e perchè dovrebbero cambiare. Questo è un libro che si legge rapidamente, ma che mi auguro possiate leggere poco alla volta, come si beve una tazza di thé caldo per non scottarsi, assaporando ogni sorso. Perché è questo che fa la differenza tra l’intellettuale e il resto di chi legge: chi vuole coltivare la propria mente rispetta i tempi, ha pazienza, segue il ritmo della stagione, non dobbiamo avere fretta di terminare la pagine, ma di capirle, di farle entrare dentro di noi affinchè plachino quell’urgenza di risposta ai perché della nostra vita. Ecco, leggendo Annie Ernaux chi saprà ascoltare il significato delle sue righe troverà le risposte alle domande della propria vita.
UNA DONNA
di: Annie Ernaux
Edizione: L’Orma
99 pagine, 15 euro