1 Giugno 2013

La mia tavola fuori di Taste

Una piccola guida agli errori da evitare, allo stile e all’accostamento, all’apparecchiatura contemporanea.
53 commenti

Ieri pomeriggio a Milano, all’interno di Taste, ho parlato di destrutturazione della tavola insieme a Maddalena Fossati, giornalista esperta di lifestyle di Vanity Fair. Commentando una gallery fotografica di tavole diverse, e rispondendo alle domande dei presenti, abbiamo ripercorso la storia della tavola attraverso i suoi componenti principali, disegnando lo stile di tavole diverse – alcune ben riuscite, altre meno… Una piccola guida agli errori da evitare, allo stile e all’accostamento, all’apparecchiatura contemporanea. Come promesso, ecco un beve riassunto per chi non ha potuto partecipare (le foto che trovate nella mia board su Pinterest).

 

La tavola formale è morta! Viva la tavola formale.
Molto spesso si indica con l’aggettivo “formale” una tavola “tradizionale”. E si è portati a pensare che solo queste due tavole possano essere non solo eleganti, ma anche all’altezza della situazione quando la situazione lo richiede. Nulla di più sbagliato, poiché ai nostri giorni è più facile trovare il bello e l’eleganza in una semplice informalità che non nel rigore del protocollo reale, previsto da una tavola formale.
Ho dato la definizione di tavola formale più volte (vedete la lezione W02 in questo blog): questa tavola è quella che segue i rigorosi punti di un protocollo specifico e che – con estrema probabilità – non ci capiterà spesso di dover apparecchiare nella nostra vita di persone “normali”. Prevede un maggiordomo e diversi camerieri per servire gli ospiti, presuppone una certa quantità di portate che ovviamente arrivano dalla cucina in un ordine prefissato e rigoroso, non lascia molto spazio alla spontaneità ed è tutto, a mio avviso, fuorché un luogo rilassato dove passare una piacevole serata in compagnia delle persone che abbiamo scelto.

 

Esagerata, mix eclettico di formale e informale
È la tavola che non vorrei apparecchiare mai. Chiassosa nello stile e nei colori, difficile da “fruire” perché molto affollata. I suoi elementi “errati” possono essere molti, ma due sono i nemici più facili da identificare: la mancanza di spazio (data da un centrotavola esageratamente alto, troppi fiori uniti a candele e altri accessori, poco spazio tra una seduta e l’altra) e il mix di colori troppo accesi e contrastati. Queste tavole creano un effetto ottico forte che genera confusione, e danno un senso di vertigine visiva.

 

Tradizionale. Quella che apparecchieresti per i tuoi suoceri
“Come apparecchiare la tavola la prima volta che i suoceri vengono a cena?” In modo tradizionale, secondo la cultura europea e quella italiana in secondo luogo. Quindi con elementi specifici e immancabili, che vengono posti sulla tavola in modo esatto.
Perché la tavola sia tradizionale occorre che abbia tre qualità:
1.    ordine – non solo visivo, ma anche pratico, nella geometria delle sedute organizzate con uno spazio consono tra un commensale e l’altro;
2.    completezza – ossia deve essere apparecchiata in modo completo, dalla tovaglia alla brocca per l’acqua (gli elementi giusti sono elencati nella lezione W03);
3.    eleganza personale – la padrona di casa deve avere gusto e apparecchiare la tavola secondo il proprio stile, affinché ciascuna tavola sia il riflesso di un preciso modo di essere, di vivere, di ricevere. Niente eccessi né da un lato (troppa opulenza) né dall’altro (troppo rigore minimalista), bensì un raffinato mescolare di elementi sobri che ben si accostano tra di loro.

 

Il sottopiatto non è obbligatorio, ma può dare alla tavola una nota di eleganza strutturata, creare una base di colore a contrasto con il resto dell’apparecchiatura, essere un elemento visivo capace di creare “ordine”.

 

Destrutturata, ossia apparecchiata fuori dagli schemi
È la tavola che mi viene richiesta il più delle volte, quella capace di reinventare se stessa con semplicità ed eleganza allo stesso tempo. È fatta con materiali che vengono talvolta presi in prestito da altri luoghi della casa. La consolle dell’ingresso diventa il piano d’appoggio esterno per una cena romantica in giardino. Un copriletto imbottito diventa una tovaglia. Dei vasi da fiori possono contenere le insalate. Dei runner in lino diventano grandi fiocchi per decorare le sedie. Servono molti oggetti per preparare una tavola così, ma possono essere semplicemente spostati da un ambiente all’altro della casa, per dare vita ad un gioco divertente di contrapposizioni, che deve essere effettuato con cura e stile per non risultare eccessivo.
Come assegnare i posti?
Se la tavola è formale – secondo i dettami del protocollo, ma a meno che non siate invitate all’Ambasciata o ad un banchetto reale, difficilmente sarete tenute a sapere se l’importanza di un politico è superiore a quella di un uomo di Chiesa. E per saperlo suggerisco di far riferimento a Donna Letizia, che nel suo “Saper Vivere” affronta il tema con garbo nelle sue più improbabili sfaccettature.
Viceversa, affidatevi alle buone regole della convivialità tradizionale.
Mettete al capo della tavola rettangolare (da un lato e dall’altro) i due padroni di casa. Alla destra di lui siederà l’ospite donna più importante (o più anziana). Nel caso di una riunione familiare, questo posto spetterebbe alla suocera, ma se non volete insinuare che sia la più anziana, e neanche cedere il posto a vostra made, l’ideale potrebbe essere estendere l’invito ad una suora novantenne che tolga tutti dall’imbarazzo occupando lei il posto d’onore.
Alla destra della padrona di casa siede l’ospite uomo più importante. E poi si alternano gli uomini e le donne, dividendo le coppie (che cenano l’uno accanto all’altra già a casa propria) e cercando in ogni odo di favorire la conversazione.

La tovaglia, va stirata. Come farlo?
Stirandola dopo averla lavata e lasciata ancora leggermente (ma solo leggermente) umida, piegandola poi il meno possibile e appendendola ad una gruccia, oppure – come ha suggerito una signora ieri – avvolgendola intorno ad un’anima di cartone tubolare per evitare ogni piega. Stendetela poi sulla tavola sopra un mollettone e rifinite la stiratura lì, per scongiurare ogni piega. Un po’ di appretto non guasta.

Infine, lo spaiato – come accoppiarlo?
Ci vuole arte e un po’ di pratica, ma dà grandi soddisfazioni.  Ecco un estratto sul tema, tratto dal mio ultimo libro “Csaba bon marché”.

Forme, colori, geometrie e materiali. Come abbinarli tra loro? Alcune regole di base possono aiutare nella scelta.
•    Considera i materiali. Puoi utilizzare insieme piatti provenienti da due servizi diversi, ma dello stesso materiale. Abbinare la maiolica alla porcellana non sempre funziona…
•    Se apparecchi con due servizi, non procedere a “posti alternati” ma usa – ad esempio, un servizio diverso per la fondina o per il piatto da dessert.
•    Il piattino del pane, i sottopiatti e le ciotoline per gelato o macedonia sono oggetti che si trovano nei mercatini a pochissimo, spaiati rispetto al servizio di piatti sono anche più interessanti. Approfittane!
•    I bicchieri si abbinano più facilmente anche se provengono da servizi diversi, purché lo stile sia simile, o compatibile. Se abbini un tumbler e un calice, fai attenzione che l’altezza del calice non superi di più del doppio quella del bicchiere senza stelo, per dare alla tavola una certa proporzione.
•    La tovaglia può avere un set di tovaglioli spaiato, ma come per i piatti, si deve rispettare la materia. Una tovaglia di cotone non avrà tovaglioli di lino, e viceversa.
•    Se hai tovaglie a fiori, o ricamate (magari ereditate dalle precedenti generazioni) considera la possibilità di investire in un bel set di tovaglioli in tinta unita (bianchi, rosa, celesti, etc.) che potrai abbinare con più di una tovaglia, lavandoli di frequente.
•    Il cestino del pane, i ménage con olio e aceto e la caraffa dovrebbero essere il più semplice possibili, così potrai usarli su tavole diverse.

 

 

La personalità è quel tratto che ti distingue come persona unica, e quindi anche come padrona di casa. La tua tavola la rispecchia esattamente come il tuo modo di truccarti, vestirti, piacerti. Deve piacere a te per piacere agli altri.

 

 

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53 commenti

Marina N |

Birbantelli birbantelli…Csaba su Real Time dal 14 luglio e non dite nulla?!!……..

Alessiam |

Oggi ho dato un pranzo nella casa piccola ( vivo fra 2 città come molte di voi sanno) dove la tavola. E ‘ un tavolino da te del700 napoletano ( recupero da casa di mia nonna) bello, affettivamente importante ma irrimediabilmente piccolo. Tavola informalissima in una casa informalissima. Tovaglia di lino grigio tendente al bianco sottopiatti di legno dello stesso colore bicchieri e stoviglie ikea come centro tavola? Un bicchiere da birra con dentro semplici spighe di grano. Ho azzardato … Ma il successo e ‘ arrivato ps grazie csaba ho fatto 2 piatti su 4 o tortini ai porri come antipasto e filetto alla wellinton come secondo come primo pappardelle fatte in casa al ragù di coniglio come dolce cestini alla crema di mascarpone baci baci baci

Stefania |

Per la redazione. Apprendo con orrore che i libri di Mireille Guiliano ,tradotti in tutte le lingue, non sono reperibili in italiano. Perché non farne un ” luxury book” impaginando lo un po’ meglio e magari con una bella prefazione di Csaba? Anche se non si tratta di testi esclusivamente culinari( in effetti nemmeno voi proponete banali libri di ricette)potrebbero rappresentare un altro gradevole contesto nel quale inserire ricette. In fondo Csaba ha molte affinità con la Francia…che ne pensate?

Redazione |

Ciao Stafania, grazie per il suggerimento!

Marina N |

E’ arrivato “Csaba bon marchè” e nonostante sia arrivato in un giorno grigio sia per il mio umore sia perchè tra poco, tanto per cambiare, pioverà mi è bastato sfogliarlo avidamente da cima a fondo, poi iniziare a leggere le prime pagine e quel senso di calma e serenità è nuovamente comparso. L’unico cruccio è non potermi chiudermi in cucina e sperimentare…. stò male e non posso mangiare!
Nell’attesa…se chiudo gli occhi sento già certi profumini! Csaba grazie ancora!

Csaba |

Guarisci presto!

Marina N |

Speriamo!!!! 🙁
Grazie!

francescap |

Cara Csaba ho un dubbio, sono andata a rileggere la w03 per trovare la risposta ma non l’ho trovata. Allora ti spiego, ieri pomeriggio sono andata in un negozio bellissimo di articoli per casa, c’era una tavola apparecchieta con altrettanto bicchieri bellissimi e ho indicato alla commessa il prezzo dei bicchieri che pensavo fossero da vino invece erano per l’acqua, ora ti chiedo ma quelli da vino sono quelli piu’ bassi e quelli per l’acqua i piu alti e piu’ grandi? E poi come si devono sistemare sulla tavola (fa conto che quelli del negozio non erano calici). Grazie!

Stefania |

Ormai manca solo “country chic” alla mia collezione,ma al Mondadori multicenter del centro Campania mi hanno riferito che non è disponibile e si dovrebbe aspettare una eventuale ristampa. Corrisponde al vero? Fatemi sapere…inoltre mi e’stato detto che i numeri di ” good living” sono fuori catalogo…

Csaba |

Cara Stefania, puoi trovare i numeri di Good Living sul sito http://www.luxurybooks.it e acquistarli direttamente (fino al 30 giugno ci sono anche i saldi!). Country Chic invece può essere più difficile ma ogni tanto l qualche copia lì si trova!

Stefania |

Grazie, Csaba per aver risposto. Ho già ordinato l’ ultimo numero della tua bella rivista che però corrisponde ancora alla stagione invernale: come mai? Spero di avere fortuna con “country chic”(devo ordinarne due copie);proverò alla Feltrinelli di piazza dei martiri a Napoli. Buona giornata

Luisa Carlisi |

Con stupore scopro appena adesso, che l’articolo da voi pubblicato contiene immagini senza riferimento al copyright. La proprietà intellettuale di un immagine è una cosa indiscutibile. Mi dispiace che un errore del genere venga fatto da una redazione che lavora con la pubblicazione di volumi illustrati. Purtroppo il web non è per tutti.

Csaba |

Ciao Luisa, ho scritto che è la mia gallery su Pinterest. Lì ci sono tutti i riferimenti alle immagini e si relativi siti. Il copyright é importantissimo! Grazie della segnalazione. A presto

Marina N |

E’ arrivato “Celebrate in Venice” semplicemente incantevole!

Redazione!? A breve arriverà la foto…..

Csaba |

Aspettiamo!!! Buon week end

Marina N |

Buon fine settimana anche a te! 🙂

Stefania |

Ciao Marina, ho sfogliato qualche settimana fa il “libro veneziano” di Csaba a casa della mia amica speciale Pina(non me ne vogliano le altre),nell’attesa che le nostre figlie terminassero la lezione di danza:hai ragione,e’ fantastico! Tra piacevolissime chiacchiere, un delizioso tea al miele e l’accogliente cucina di Pina, abbiamo commentato entusiaste il nuovo libro. Buona domenica,

Marina N |

Si l’ho divorato in pochissimo tempo ed ora stò aspettando Csaba Bon Marchè.
Ciao e buona settimana!

francescap |

…che e’ altrettanto meraviglioso!! Non so se anche a voi capita ma io mi ritrovo rileggerli spesso , mi trasmettono serenita’ e voglia di cucinare!!

Marina N |

Si sono la mia terapia antistress… non sò come Csaba ci riesca ma hai ragione trasmette serenità e voglia di cucinare!! 🙂

Stefania |

Carissime Francesca e Marina, la penso esattamente come voi! Oggi pomeriggio,mentre le bambine si preparano per il saggio di danza , mi recherò nel Mondadori multicenter per comprare ,oppure ordinare ” Bon Marche'”. Baci a tutte

Stefania |

Cara Csaba, ho diversi pezzi d’argento ( ménage, vassoi…) della mia bisnonna che essa amava personalizzare con le sue iniziali abbastanza in vista. Effetto tres chic o puro esibizionismo? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. E voi,amiche, a parte l’indiscutibile valore affettivo che hanno per me, credete che possano essere utilizzate con disinvoltura? Saluti a tutte.

Marina N |

Ciao Stefania, io li uilizzerei , non sò quanto siano grandi le iniziali, magari puoi usarne uno o due pezzi alla volta. I ricordi di famiglia sono sempre belli, io li sto riscoprendo ultimamente, sarà l’eta che avanza? 🙂

Nome |

Le iniziali sono decisamente ben visibili. Ti ringrazio per la bella idea di utilizzare il tutto a piccole dosi. Non credo che l’età sia determinante per apprezzare i “ricordi” di famiglia:io fin da piccola ho sempre subito il fascino di oggetti che raccontano una storia,specie se quella storia in qualche modo mi appartiene! Baci

Manuela |

Buongiorno a tutte! Ora che finalmente sta arrivando l’estate, possiamo parlare di tavola in giardino? Io ho un tavolone molto grande (2 x 2.40) e trovare tovaglie già pronte è complicato! Tuttavia, ogni anno, cerco di regalarmene una nuova, che mi faccio fare e il dubbio è sempre lo stesso: che lunghezza è preferibile che abbia una tovaglia per cene in giardino? Di quanto la faccio calare? Grazie mille e buona giornata Manuela

katia |

Il mio tavolo da giardino e’ esattamente il doppio…mt 4,80 e sta sotto un gazebo….questa cosa della tovaglia mi interessa anche se devo dire che e’ pure l’unico tavolo dove posso usare le fatidiche tovagliette americane perche’ e’ di legno ed e’ bello da vedere.

Csaba |

Cambia stile magari con dei runners se ti va – all’aperto stanno benissimo. E con le dimensioni del tuo tavolo ti evitano un gran lavoro di stiratura. Sceglili di lino semplici con tovaglioli abbinati.

katia |

Mi è venuta un idea…..dato che comperare almeno 10 runners di lino in questo momento non è nelle mie possibilità ho pensato che, avendo in casa 2 tovaglie di “lino” targate Esselunga con relativi tovaglioli che data la qualità si sono un po’ ristrette, potrei farne dei runners e usarli per il tavolo! sono di color verde salvia e non mi dispicciono affatto…tanto non le uso quasi mai per il motivo di cui sopra….Credo che farò così! Grazie.

Csaba |

Idea geniale! Brava. Già me li immagino nel tuo giardino con dei vasetti di salvia sistemati sopra come decorazione!

Csaba |

Dovrebbe cadere di circa 25 cm per parte, massimo 40 cm. Oltre sarebbe troppo per una tavola informale. Ma a volte in giardino se ne vedono anche di lunghe sino a terra… Io le trovo più utili alla finzione (fotografica) che alla realtà. Il tuo tavolo ha le dimensioni delle tovaglie di Anthropology (NY – Londra)

Donna Bianca |

Sostengo da tempi non sospetti che niente è più triste di andare per case e trovare tavole tutte uguali, allestite seguendo religiosamente la moda del momento, e del tutto indipendenti dalla personalità della padrona di casa. Sono felice di vedere questo pensiero condiviso anche qui, ma mi chiedo una cosa: se uno ha una personalità spumeggiante e sa fare un sapiente uso del colore, perché non dovrebbe utilizzarlo? Non è facile, ma molti ne sono più che capaci: per dire, credo che una tavola allestita da Agatha Ruiz de la Prada non sarebbe affatto male 😉

Csaba |

Chi è capace di osare può creare un capolavoro! Io non so se sono ancora pronta, ma forse un giorno vi stupirò…

Marina N |

Sono andata a curiosare su Pinterest, c’è da “perdersi!” (in senso positio naturalmente). Certa che non raggiungerò mai certi livelli con la mia sola fantasia non mi resta che studiare e fare tanta ma tanta pratica! Comincerò dalla tavola per il mio compleanno che, tempo permettendo spero di festeggiare in giardino.

Csaba |

Mandaci la foto!

Marina N |

Premesso che manca ancora un pò di tempo, la manderò volentieri se mi dite come si fà ad inserirla qui, (la mia tecnologia scarseggia!).
🙂

Csaba |

Devi mandarla via mail a: redazione@csabadallazorza.com e poi la pubblichiamo!

Marina N |

Grazie!

Redazione |

Scrivici!

Marina N |

Tranquilli tranquilli .. la foto arriverà. manca ancora un pò di tempo.. io stò già in ansia!!!!!!!

federica |

Ciao mia cara Maestra di LIFESTYLE!
Post bellissimo, e come sempre, interessantissimo!
Adoro una tavola dai toni neutri, piatti o bicchieri spaiati, sottopiatti e piattini per il pane, posate”infiochettate”, pochi fiori e candelabri…, tutto ton sur ton, questa è la mia tavola ideale Toujours;le tavole eclettiche e mix, non mi fanno sentire a mio agio, non mangerei con piacere nemmeno i miei piatti preferiti…Piatti neri o scuri SOLO per un menù en pendant…tipo tagliatelle o gnocchetti Rosa o total white….
Che bello che sei tornata!
Buon inizio settimana!
Federica
smartchicdietreadbooksandfly.blogsot.it

Claudia |

Che dire? Concordo in tutto; di più: una volta imparato non ci si accorge nemmeno dell’impegno che si impiega nell’allestire una bella tavola.
Effettivamente è come vestirsi e truccarsi bene: una volta affinata la tecnica, lo si fa d’istinto.

Mimma |

Csaba bon marché: comprato oggi ed anche con un piccolo scontiicino. Il libro è bellissimo e le foto sono splendide. Mi è venuta voglia di mettermi a cucinare una delle 85 ricette. Ma da quale iniziare? Ci penso un po’ e sfoglierò il libro tante altre volte ancora prima di decidere .

Marina N |

Non sò, ma personalmente ho avvertito ” un senso di vertigine visiva” di grande affollamento e di mancanza di spazio poprio guardando la penultima immagine con la Regina Elisabetta, quando invece mi sarei aspettata di fronte ad una tavola del genere tutt’altre sensazioni. Csaba aiutami a capire!!

katia |

Devo trovare il tempo per leggere questo post…….poi commentero’…

katia |

Ecco…2 domande: Visto che si tratta di tavola destrutturata, non è proprio il caso di usare le tovagliette americane sopra la tovaglia? in nessun caso? io ne ho 2 set, 1 in tessuto naturale e l’altro tipo quelle con cui si avvolge il sushi, ma non posso usarle sul tavolo da ospiti perché essendo fatto per l’occasione, è un tavolo apribile di alluminio, però mi piacerebbe usarle lo stess0 ogni tanto Riguardo ai serviti spaiati invece, in caso si vogliano usare 2 serviti per necessità perché in numero insufficiente rispetto agli ospiti,come è meglio apparecchiarli se sconsigli l’alternato?

LALLA |

Molto interessanti i consigli su come stirare la tovaglia, quella specie di croce che si forma sulla tavola e quelle gobbe che si formano sono davvero brutte. Proverò a seguire questi consigli!
Dopo aver letto questo post sono arrivata alla conclusione che la mia tavola è davvero misera… ho dei piatti bianchi bianchi, quando li ho acquistati ho pensato che tutto quel candore sarebbe stato perfetto… Ma ora mi sono resa conto che apparecchio troppo minimal!! Sia nei colori che nell’inserire oggetti sulla tavola.
Non mi sento ancora pronta ad andare per mercatini e provare con la tavola destrutturata (e dare quindi un po’ di anima alla tavola!), ho il terrore di fare qualche casino! Continuerò a “studiare” ancora per un po’! 🙂

Csaba |

Cara Lalla, la tavola tutta bianca è una delle mie preferite. Prova così: tovaglia bianca di cotone o lino, piatti bianchi, posate in acciaio e bicchieri trasparenti, magari 2: uno a calice e uno no. Poi aggiungi dei fiori bianchi, a me piacciono le margherite e le peonie. Dei punti luce con candele bianche: anche semplici lumini, oppure un candelabro di vetro o di ceramica bianca e candele bianche… Fammi sapere!

LALLA |

Proverò sicuramente! In questo modo non dovrò cambiare i miei piatti (per il momento..eheh) ma darò sicuramente un tocco elegantissimo alla tavola! Mille grazie!

Mimma |

Mi piace questa tavola. La proverò!

Barbara |

Vorrei porre una domanda, sapendo forse e purtroppo già la risposta. Ho una meravigliosa tovaglia di lino del corredo di mia mamma che per le dimensioni del mio nuovo tavolo risulta essere un pochino piccola, sborda di circa 10/15 cm per lato. La domanda è oltre al mollettone potrei mettere sotto un’altra tovaglia, che si abbini a quella di lino, più grande in modo tale che da avere delle cadute più lunghe?

francesca p. |

Io vivo in una piccola mansarda, quando invito persone (massimo 3 persone altrimenti non ci sarebbe posto per tutti) ceniamo o pranziamo in cucina e sul tavolo cerco di mettere il meno possibile, per esempio non metto il cestino del pane o il sottopiatto che a me piace tanto!!. Quando metto il tumbler , il calice, la brocca dell’acqua e il vino la tavola mi sembra cosi’ piccola e caotica e tante volte penso che non sia capace di apparecchiare oppure e’ solo una mia impressione. E finisco a immaginare di vivere in una casa grande con un salotto grande per invitare piu’ persone e naturalmente un tavolo grande quanto basta per mettere i sottoppiatti e sistemarla maniera ordinata!!

Marina N |

Ma.. qualche foto…??!!!!

Marina N |

Ops!! La solita impaziente chiedo perdono!!!