Fuori dalla zona di conforto rappresentata dai buoni propositi, che sono destinati ad essere effimeri come la rugiada del mattino sulle foglie, l’inizio di febbraio mi fa pensare alla necessità di impostare un’intera stagione verso la salute del mio corpo, che passa indubbiamente da fegato e intestino. Sul secondo, si trovano on line molte teorie e innumerevoli consigli. Del primo, invece, si parla meno, ed è lì che io voglio portarvi oggi. Il nostro fegato ha bisogno di funzionare bene, per farci stare bene. Pensate a lui come alla “governante della casa” (la padrona o il padrone di casa è il vostro cervello). Il fegato deve lavorare in silenzio, sovrintendere molte funzioni, garantire che tutto vada nel migliore dei modi. Cosa possiamo fare noi per aiutarci?
Pelle spenta, sonnolenza anche se hai dormito abbastanza, difficoltà ad addormentarsi e quel senso di spossatezza che accompagna tutta la giornata potrebbero essere anche un segnale di aiuto che la governante ci manda. L’inverno – la stagione che per me occupa gennaio e febbraio – è il momento migliore per far ripartire il nostro corpo dal punto di vista dell’alimentazione, facendo nostre delle buone abitudini che vadano ben oltre i buoni propositi, e che siano sostenibili nel lungo periodo.
Se dicembre è il mese del “gusto dolce” che a gennaio cerchiamo di abbandonare, più o meno con buoni risultati, febbraio è per me il “gusto amaro” che riporta tutto in equilibrio. Mangiare cibo che ha il sapore amaro aiuta il fegato a funzionare meglio, e attiva quel recettore naturale che è dentro di noi dalla notte dei tempi: ciò che è amaro uccide (ciò che è dolce no) e quindi quando il nostro palato sente l’amaro, automaticamente placa la sensazione di fame. Mentre quando mangiamo qualcosa di dolce, ci viene ancora più fame di prima.
Vi ritrovate in questo schema? Io sì. Continuate dunque a leggere.
“Mangia, che ti fa bene” dicevano le nostre nonne, davanti a un piatto di verdure amare. E avevano ragione, come spesso accade quando si parla di saggezza popolare. Ciò che è amaro al nostro palato ci aiuta a stare meglio in molti modi e dovrebbe essere sempre incluso nelle nostre scelte alimentari. Le sostante amare stimolano la funzione del fegato e della bile, aiutando il corpo ad espellere le tossine. Non sono un medico (né una nutrizionista, o dietista) quindi non me la sento di elargire consigli su questo tema, ma so cucinare e mi sono tenuta in forma sin qui. E quelli che condivido sono i miei consigli per stare bene.
COME MANGIARE AMARO E VIVERE (PIÙ) FELICE
Amaro non significa semplicemente “senza zucchero” – è un sapore preciso, che si trova prevalentemente nei vegetali, e che dovremmo imparare ad apprezzare per dare alla nostra alimentazione quotidiana un aiuto in più. Personalmente, amo il gusto amarognolo di alcune insalate, come rucola e radicchio, quello “terroso” del thé verde e quello deliziosamente pungente del cioccolato fondente al 72% di cacao. Bevo infuso di tarassaco in questo periodo dell’anno, al posto del mio thé pomeridiano, e cucino con tutte le verdure di stagione che hanno proprietà benefiche che mi servono quando fuori fa freddo. Ecco un elenco, non esaustivo e assolutamente personale, di ingredienti da mettere in dispensa adesso.
- Rucola, radicchio rosso, indivia belga, dente di leone, cicoria, puntarelle
- Carciofo, cavolo verde, cavolo nero, broccolo, cavoletti di Bruxelles, cavolo cappuccio
- Pompelmo, spremuto o in insalata
- Thé verde, tarassaco (per gli infusi)
- Caffè possibilmente amaro
La teoria del gambo del carciofo è quella che mi piace condividere di più. Quando compro i carciofi, chiedo sempre che venga lasciato il gambo, lo stacco a casa e lo conservo in frigorifero. la sera, mentre cucino, pelo un gambo, lo faccio a tocchetti e lo mangio come aperitivo. È amaro, è buono, placa la mia sensazione di fame imminente evitandomi di attaccare il pane, i taralli o i formaggi che mi guardano sul tagliere. La sensazione amara limita l’attacco di fame e al tempo stesso stimola il fegato, preparando il corpo alla digestione. La stessa cosa si può fare con indivia belga, puntarelle, o quanto di amaro vi può piacere. Ma il gambo del carciofo è anti-spreco e facile da conservare. Provate e sono sicura che ne resterete felici.
Come ricetta del mese di febbraio vi lascio questa pie salata vegetariana a base di carciofo e broccoletti.
È una fonte di vegetali amari buonissima, facile da fare e molto bella da portare in tavola. Anche quando avete ospiti.